di Irene Sala
Dopo aver fatto un ripasso degli episodi precedenti (link qui), è arrivato il momento di parlare (senza spoiler) della prima parte della quinta stagione della Casa di Carta. La serie Netflix si prepara per il gran finale!
Questa volta, ancor più che nelle stagioni passate, la “guerra” si gioca su due campi: dentro e fuori. Dentro la Banca di Spagna e all’esterno, non solo nella tenda della polizia e davanti all’edificio, ma anche nel nascondiglio del Professore.
La banda è ormai rinchiusa nella Banca di Spagna da oltre 100 ore.

Credits: Netflix
Gli episodi si presentano ricchi degli immancabili flashback che caratterizzano la serie e sembrano continuare ad accumulare storie e ricordi a volte ripetitivi, finendo per girare un po’ su se stessi e senza un (apparente) legame.
Nonostante questa quinta stagione (prima parte) sia formata da solo cinque episodi, hanno fatto la loro comparsa già tre nuovi personaggi:
Rafael (Patrick Criado), il figlio ingegnere 31enne di Berlino a cui verrà dedicata particolare attenzione nell’ultimo episodio, René (Miguel Ángel Silvestre) il primo vero amore di Tokio, presentato da lei stessa nella prima puntata della serie come “l’amore della sua vita”, non fondamentale ai fini della narrazione ma per inquadrare il personaggio della ragazza, ed infine Sagasta (José Manuel Seda), comandante freddo e spietato delle Forze Speciali dell’Esercito.

Credits: TAMARA ARRANZ/NETFLIX
Gli autori della serie si confermano bravissimi nel creare ingranaggi perfettamente studiati, incepparli e poi farli ripartire, creare ostacoli e trovare il modo di superarli. Questo continuo gioco di ostacoli e valico degli stessi funziona anche se il rischio è che a furia di tirare troppo, questa metaforica corda possa rompersi.
In questo articolato meccanismo i colpi di scena veri e propri sono incentrati principalmente nell’ultimo episodio e, forse abituati ad un ritmo più incalzante delle stagioni precedenti, quest’ultima potrebbe sembrare avere un inizio un po’ lento. Potremmo pensare che questo inizio a rallentatore, possa metaforicamente rappresentare il dover “prendere tempo” dei nostri protagonisti all’interno della Banca, in attesa di ricevere direttive da parte del Professore, diventato ormai un ostaggio di Sierra.

LA CASA DE PAPEL (L to R) RODRIGO DE LA SERNA as PALERMO, JAIME LORENTE as DENVER, MIGUEL HERRÁN as RÍO in episode 01 of LA CASA DE PAPEL. Cr. TAMARA ARRANZ/NETFLIX © 2020
Grande attenzione, anche in questa stagione, è stata dedicata alle donne in tutte le varie sfaccettature caratteriali: dalla severissima Sierra, cambiata (veramente?) alla fine del quinto episodio, a Stoccolma, che risulta essere ancora troppo “umana” per gli standard della banda oppure la stessa Tokyo, voce narrante e protagonista di molti flashback (dalle eccitanti rapine con Renè fino all’incontro con il Professore e successivamente con Rio).

LA CASA DE PAPEL (L to R) DARKO PERIC as HELSINKI in episode 01 of LA CASA DE PAPEL. Cr. TAMARA ARRANZ/NETFLIX © 2020
Questa stagione si presenta e va via velocemente, lasciandoci piuttosto amareggiati per una perdita importante e con mille dubbi per il futuro relativo agli ultimi cinque episodi restanti… saprà Alex Pina dare un degno finale a questa serie, diventata ormai un cult, senza sforare nell’esagerazione?







