di Noemi Stucchi e Miki Solbiati
Nel cuore di Venezia, a pochi passi da Palazzo Grassi, si trova la boutique di Chiarastella Cattana, un luogo dove l’artigianato tessile italiano incontra il design contemporaneo.
Dopo una lunga carriera nel settore della moda a Milano, Chiarastella ha fondato il suo spazio veneziano nel 2002, trasformandolo in un laboratorio creativo che unisce tradizione e innovazione.
I suoi tessuti, realizzati con fibre naturali come lino, cotone, lana merino, cashmere e seta, sono prodotti in collaborazione con piccole realtà artigianali italiane, preservando saperi e tecniche tradizionali.
La boutique, situata in un edificio storico del XVII secolo in via Salizzada San Samuele, è concepita come un’isola creativa dove si fondono creazione e commercio.
Chiarastella Cattana
San Marco 3216 | Salizada San Samuele
30124 Venice – Italy
chiarastellacattana.com
+39 (0)41 5224369
contact@chiarastellacattana.com

Photo Credits @Chiarastella Cattana
1. Ci racconta come è nato il suo progetto a Venezia?
All’inizio non ho scelto Venezia, è stata Venezia a scegliere me. La vita veneziana mi ha lentamente conquistata, fino a diventare una scelta consapevole e profonda. Venezia è molte cose insieme: è una città che ti offre moltissime vite possibili, e sei tu a decidere quali vivere.
Per me è stato naturale: amo l’acqua, il mare, camminare. Amo l’arte, e qui ogni giorno si compone come un equilibrio raro, dove arte, paesaggio, architetture, silenzio e richiami di gabbiani convivono senza stonature.
Ma ciò che più mi ha colpita è la ‘biodiversità’ del luogo, della luce, delle persone. È un ecosistema fragile e straordinario, che stimola una visione creativa più consapevole, quasi sempre poetica, mai banale.
2. In che modo l’ambiente veneziano ha influenzato la sua visione creativa?
A Venezia, gli usi e i costumi del passato non sono solo memoria: li incontri ancora oggi, vivi, dentro le case. Ogni interno racconta qualcosa: abitudini, oggetti, rituali, che inevitabilmente influenzano il mio sguardo e il mio lavoro.
È così che ho riscoperto, ad esempio, il ‘crespo di lino’, un tessuto tradizionalmente usato per gli asciugamani, che ho voluto rivisitare in chiave contemporanea, realizzandolo a righe multi-color.
Lo stesso vale per i ricami: elementi decorativi profondamente legati alla storia domestica veneziana, che interpretiamo oggi con un linguaggio più attuale.
Anche la palette cromatica nasce da suggestioni locali: toni come il blu Byron o il verde Florian non sono nomi inventati, ma richiami precisi a luoghi e luci reali.
E infine, c’è l’acqua e la laguna mutevole, misteriosa, inesauribile, che continua a suggerire combinazioni di colore ogni giorno diverse.

Photo Credits @Chiarastella Cattana
3. Il suo atelier è stato definito un ‘concept store creativo’.
Il mio ‘atelier’ è in continua trasformazione: oggi è più uno studio di design che un vero e proprio negozio, ed è anche una casa per me, per il mio team, e per chi ci entra.
È uno spazio dove proponiamo una visione precisa, senza cedere alle mode né adattarci alle logiche del mercato.
Chi varca la soglia entra in un ambiente pensato per accogliere, non per intimidire: spero sempre che si senta a suo agio, ascoltato.
C’è anche il mio grande cane, che non è affatto discreto: abbaia, ringhia, fa la guardia al suo ‘gregge’ e tiene d’occhio ogni nuovo arrivato.
È diffidente per natura, ma assolutamente innocuo. Fa parte della famiglia e quindi anche dell’esperienza del negozio.
Chi viene da noi entra davvero nel nostro mondo, con tutto quello che comporta. Ho molti clienti abituali, e alcuni passano anche solo per un saluto.
È questo il tipo di relazione che cerco: autentica, duratura.
4. Con quali materiali lavora principalmente e che criteri segue nella scelta dei tessuti? Lavoro principalmente con il lino, seguito da lana, cashmere e seta.
La scelta dei materiali non nasce mai in modo astratto, ma segue la progettazione di nuovi prodotti, la sperimentazione tecnica e creativa, e spesso anche il dialogo con le tessiture con cui collaboro.
Sono proprio loro, a volte, a suggerire una trama o una tecnica che accende un’idea.
Mi piace che il processo sia circolare e condiviso: il tessuto non è mai un semplice supporto, ma parte attiva del progetto.

Photo Credits @Chiarastella Cattana
5. I colori delle sue collezioni evocano spesso atmosfere delicate e armoniose. Si ispira ai colori di Venezia per la sua collezione di bellissima biancheria per la casa?
È inevitabile non farlo: Venezia ha segnato profondamente il mio senso estetico.
Non si tratta solo di luce o di colore in senso pittorico, ma di un sistema complesso dove pietra, acqua, vento e cielo agiscono come elementi di una stessa mescolanza.
Come nei colori ad acqua, ogni variazione anche minima genera mutamenti organici, fluidi, difficilmente ripetibili.
È da questo dialogo tra materia e atmosfera che nasce la vera palette della città.
6. La sostenibilità è una componente importante della sua attività. In che modo integra pratiche responsabili nella produzione e nella selezione dei materiali?
L’approccio dei nostri fornitori si fonda su pratiche produttive non industriali, che evitano le logiche di sovrapproduzione e favoriscono un controllo diretto della qualità.
La produzione avviene su scala ridotta, con tempi che rispettano la natura dei materiali e la complessità delle lavorazioni, e che comprendono tecniche manuali o semi-manuali.
Le materie prime sono selezionate con attenzione, tracciabili lungo tutta la filiera e, quando possibile, di provenienza locale.
L’impiego di dead-stock e di fibre rigenerate, come la canapa non trattata, fa parte della nostra strategia di riduzione degli sprechi.

Photo Credits @Chiarastella Cattana
7. Le sue collezioni di biancheria per la casa uniscono artigianato e contemporaneità. Qual è il processo che la guida dal disegno iniziale al prodotto finito?
È naturale per me trasformare tessuti o idee che appartengono alla memoria, frammenti di casa, pezzi di corredo passati tra le mie mani.
La conoscenza dei materiali nasce da lì, ma sento il bisogno e il desiderio di immaginarli nelle case di oggi.
Spesso il punto di partenza sono campioni d’archivio: disegni, intrecci o materiali che per qualche motivo hanno atteso il momento giusto per prendere forma.
Da lì, insieme al mio team, si apre una fase di confronto e riflessione sul nuovo prodotto.
Questo dialogo ci permette di individuare l’artigiano più adatto a svilupparlo, guidando il progetto verso la sua realizzazione finale.
8. Collabora spesso con artigiani e piccole aziende in tutta Italia. Quanto è importante per lei preservare e valorizzare questi saperi tradizionali?
Se non ci fossero loro, non ci saremmo noi.
Gli artigiani e le piccole aziende con cui collaboriamo custodiscono competenze che non si improvvisano: conoscenze tecniche, sensibilità sui materiali.

Photo Credits @Chiarastella Cattana
9. La sua clientela è prevalentemente italiana o internazionale? Come reagisce il pubblico straniero davanti a un prodotto così radicato nella tradizione artigianale italiana?
La nostra clientela è prevalentemente internazionale, ed è inutile a dirlo, affascinata dal Made in Italy.
10. Guardando al futuro, quali sfide e opportunità vede per l’artigianato tessile italiano? Quali nuovi progetti ha in cantiere per la sua attività?
Credo che la vera sfida per l’artigianato tessile italiano oggi sia quella di rinnovarsi senza perdere la propria identità: conservare la qualità e la competenza, ma al tempo stesso aprirsi alla progettazione, alla sperimentazione e al design.
La bellezza da sola non basta più: serve un pensiero forte e coerente dietro ogni prodotto.
Nel mio lavoro sto investendo molto nella collezione di tessuti al metro, un ambito che mi appassiona profondamente e che considero un terreno fertile per la ricerca su struttura, colore e ritmo.
La riga, in particolare, è una presenza costante nel nostro linguaggio visivo, quasi una cifra stilistica. Di recente abbiamo sviluppato nuove proposte che coniugano le sfumature decorative ispirate a Dagobert Peche con la nostra visione più essenziale e contemporanea, dando vita a un dialogo inedito tra storia e progetto, un tema che abbiamo approfondito anche nell’ultima partecipazione al Salone del Mobile.
Grande soddisfazione mi dà anche la collezione jacquard: la sperimentazione per spingere al massimo le possibilità offerte dai telai ad alta tecnologia è una sfida continua.
In questo contesto, l’uso di materiali in mix apre nuove frontiere, sia estetiche che funzionali, rendendo ogni tessuto un esercizio di equilibrio tra tradizione e innovazione.
Chiarastella Cattana
San Marco 3216 | Salizada San Samuele
30124 Venice – Italy
chiarastellacattana.com
+39 (0)41 5224369
contact@chiarastellacattana.com







