di Noemi Stucchi
Un oggetto “ICS”. Una scatola luminosa. Una valigia portatile che custodisce arte, luce e natura.
È questa l’opera ideata da Cristina Ruffoni e Ippolita Fraschini, con il contributo della Prof.ssa Sara Mantero: un progetto artistico nomade che attraversa luoghi ed entra in relazione con chi li abita.
Frutto di un lavoro collettivo, la valigia è il riassunto di un’installazione espansa e realizzata a più mani. Prende forma dall’unione delle composizioni paraboliche di Cristina Ruffoni e dai tableaux luminosi di Ippolita Fraschini: collages che raccontano la natura attraverso la rielaborazione di scatti fotografici e materiali di recupero, auto-illuminati da piccoli pannelli solari.
Il progetto parte dal collettivo e associazione Idra Officine con l’architetto Emilia Pedrelli e si ispira a “Petite Cosmogonie Portative” di Raymond Queneau, una moderna riscrittura del “De rerum natura” di Lucrezio.
Attraverso l’installazione site-specific in sette tappe, Ruffoni e Fraschini hanno costruito una personale cosmogonia: un racconto del mondo, dalla genesi alla rinascita, in un processo di stratificazioni visive e poetiche.
Queste piccole cosmogonie hanno viaggiato nel tempo e nello spazio, con l’idea di portare l’arte nella natura e la natura nell’arte.
Dal 2022 l’installazione è in movimento anche grazie al contributo dell’Ersaf (Ente Regionale Salvaguardia Agricoltura e Foreste della Lombardia) e ha attraversato sette stazioni. Ecco le tappe del viaggio:
- Parma – All’Officina del Riuso, dove sono stati impiegati materiali recuperati come i tubi da ponteggio.
- Parco delle Groane – un ex deposito di munizioni che è stato riconvertito in un Parco, oggi simbolo di rinascita ambientale.
- Foresta della Carpaneta e Parco di Virgilio (Mantova) – Un luogo di labirinti, evocazione poetica e didattica.
- Accademia di Belle Arti – Laba Brescia – Dove è stato presentato un riassunto del viaggio attraverso proiezione video e sinergie visive.
- City Life Milano – Qui installazioni leggere e aperte, senza gabbie, si confrontano con il paesaggio urbano.
- Un dialogo con gli Archivi della Biennale d’Arte 2024 accompagnato dalla realizzazione di un video-pubblicazione.
- L’arrivo alla Pollice Illuminazione – spazio Pollice Luxury Light Gallery in occasione della Design Week 2025
Nel tempo, le composizioni si sono alleggerite, compresse, trasformandosi in un oggetto portatile: una valigia leggera, ma densa di significati.
Dalla narrazione espansa si è giunti all’essenza. La valigia è una condensazione fisica e poetica di tutte queste esperienze: una sintesi nomade che attraversa spazi, materiali e immaginari.
Da dove nasce l’idea di un oggetto “ICS” trasportabile?
Nell’Arte il progetto ritrova i suoi antecedenti: dalla valigia di Duchamp alla scultura viaggiante di Munari, dalle scatole di Cornell alle Fluxus kit box. In comune c’è la volontà di spostare l’arte fuori dai musei, per restituirla alla vita e alla natura.
La narrazione in valigia prende oggi la forma di quadri 35 x 35 cm, realizzati a quattro mani.
Ippolita Fraschini elabora scatti di natura in texture duplicate più volte, con modulazioni visive e rimandi distopici, su cui si innestano i frammenti poetici di Cristina Ruffoni.
La stratificazione su carta di riso viene resinata e vetrificata, dando l’aspetto di ceramiche leggere ma resistenti, adatte alla mobilità.
All’interno dei quadri è presente anche il micelio trattato: un materiale vivo, capace di degradare la plastica, che viene sbriciolato e vetrificato per integrarsi nell’opera come materia resistente, sostenibile ed evocativa. Si ritrova così la ricerca della prof.ssa Sara Mantero del Politecnico di Milano, che ha studiato le potenzialità del micelio come alternativa sostenibile.
L’arrivo alla Pollice Luxury Light Gallery per la Design Week 2025
Una lampada artistica o un’opera d’arte luminosa?
Integrata da pannelli solari e concepita come una microarchitettura poetica, la valigia diventa così opera d’arte viaggiante, che per la Design Week 2025 approda alla Pollice Luxury Light Gallery, trasformandosi in un oggetto nomade, intercambiabile, etico e poetico.
Il progetto entra così in risonanza con lo spirito dello spazio Pollice Luxury Light Gallery, un luogo dove arte, design, luce e progettazione si incontrano.
In occasione della Design Week 2025, Pollice apre le porte a una nuova edizione di Quadri di Luce, invitando artisti, architetti e designer internazionali a reinterpretare il tema della luce attraverso lo sguardo e l’eredità di uno dei grandi maestri del design italiano: Gio Ponti.
Il progetto nasce dalle iconiche lampade di Ponti, rieditate da Pollice Illuminazione in edizione limitata su licenza della Fondazione.
In questo contesto, l’opera di Ippolita Fraschini e Cristina Ruffoni trova il suo ambiente ospitale.
La sua esperienza e pratica artistica è nomade, ecologica, partecipativa.
Al centro: il risparmio energetico, il riuso dei materiali, l’attenzione alla salute.
Un incontro armonico tra design etico e arte poetica.
Clever Light e l’etica della luce
Alla base di tutto c’è il lavoro visionario dello Studio Pollice, guidato da Marco Pollice, erede di una lunga tradizione familiare che dal 1908 esplora il mondo della luce con l’approccio scientifico e verticale della progettazione.
Nella visione di Marco Pollice, la luce è uno dei 21 sensi dell’architettura. A completare l’elenco, c’è anche il fattore del tempo, dell’equilibrio, del colore e dell’accoglienza.
Per l’edizione Euroluce, Pollice sviluppa il concetto di Clever Light in relazione alla salute: un sistema d’illuminazione brevettato e circadian friendly, sviluppato in collaborazione con Be Sapiens, team di ricerca di biologi e medici impegnati nello studio degli effetti della luce sul corpo umano.
In riferimento al Nobel per la Medicina 2017 che ha premiato gli studi sul ritmo circadiano, è stato dimostrato che la luce influisce su alcuni aspetti determinanti come sonno, umore, digestione, memoria e equilibrio psicofisico.
Nelle ricerche di Marco Pollice sul sistema domestico intelligente, la luce diventa alleata della salute: corregge l’eccesso di onde blu — note per alterare i ritmi circadiani e la produzione di melatonina — e si adatta in tempo reale alle esigenze dell’ambiente.
La luce intelligente interpreta il tempo, regola l’intensità e la temperatura cromatica. Ecco la nuova etica della progettazione: creare ambienti sensibili, capaci di ridurre l’inquinamento luminoso e magnetico e favorire benessere, armonia e salute per l’individuo e per l’ambiente che lo accoglie.
Oggi più che mai, design e arte poetica miscelano estetica ed etica per raggiungere spazi collettivi: scuole, ospedali, università, uffici.
In questa visione, la progettazione ha il merito di far incontrare mondi differenti: quello della natura e quello della tecnologia, quello dell’arte e quello della scienza.