Scritto da Irene Sala
Se stai leggendo la recensione della prima parte della quinta stagione della Casa di Carta (link qui), forse potrebbe essere utile fare un ripasso della trama in attesa di vedere come andrà a finire la serie cult di Netflix. Ma prima del gran finale. Dove eravamo rimasti?
Quella uscita il 3 settembre come la quinta stagione della Casa di Carta, è in sostanza la terza parte di un lungo racconto, iniziato con la terza stagione, con al centro un nuovo colpo alla Banca di Spagna, dopo che il Professore e la sua banda avevano occupato la Zecca di Stato nelle due stagioni precedenti.

Credits: Tamara Arranz/Netflix
Nella stagioni precedenti i protagonisti sono riusciti a salvare Lisbona (Itziar Ituño) con un dettagliato piano in grado non solo di liberarla ma addirittura di farla entrare in una banca sotto pieno assedio e controllo da parte delle forze dell’ordine, ma hanno dovuto dire addio a Nairobi (Alba Flores), colpita a sangue freddo da Gandia (Jose Manuel Poga), che in questi episodi troviamo ancora più feroce e quasi esageratamente “immortale”.

Credits: Tamara Arranz/Netflix
L’ultimo fotogramma della stagione precedente si conclude con Alicia Sierra (Najwa Nimri) che incastra il Professore (Álvaro Morte) nel suo nascondiglio. Dopo aver avuto alle calcagna tutta la stampa, i media spagnoli (e non solo), la polizia e le forze dell’ordine, fa il suo ingresso in scena un nuovo “nemico” di un certo peso: l’esercito e con loro 8 soldati delle Forze Speciali.
- Credits: Tamara Arranz/Netflix
- Credits: Tamara Arranz/Netflix.nef
Così, la più grande rapina della storia iniziata 23 episodi fa, si sta trasformando in una vera e propria guerra e la Banca sembra, fotogramma dopo fotogramma, distruggersi sempre di più man mano che le possibilità di vittoria (o di sopravvivenza) dei protagonisti diminuiscono, sotto innumerevoli colpi di armi, granate, bombe e lanciafiamme – a tratti forse un po’ troppo apocalittico -.

Credits: Tamara Arranz/Netflix









