di Silvia Celesti
Un film documentario
Nulla è costruito sulla pietra. Tutto è costruito sulla sabbia. Ma dobbiamo costruire come se la sabbia fosse pietra.
È con queste parole di Jorge Luis Borges che inizia il documentario La legge del terremoto, racconto che si muove tra le ferite dei territori d’Italia martoriati dai terremoti. Oggi vi parliamo di un film che è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso novembre in concomitanza con l’anniversario del terremoto dell’Irpinia (1980) e che viene trasmesso in questi giorni su Sky Arte.
Alessandro Preziosi e il terremoto dell’Irpinia
È la prima opera di regia di Alessandro Preziosi che da bambino, a 7 anni, fu testimone diretto del sisma dell’Irpinia e si sviluppa come narrazione documentaristica – con qualche tratto di finzione dichiarata – ricostruendo, attraverso una fitta trama di testimonianze e materiale d’archivio (immagini di telegiornali, foto e articoli della stampa, riprese dell’Istituto Luce) gli eventi intorno ai drammatici terremoti d’Italia; la distruzione e la ricostruzione, lenta, nell’abbandono, talvolta, di intere comunità. Si parla dei terremoti del Friuli, de L’Aquila, dell’Emilia Romagna, caratterizzato questo da una velocissima ripresa, di Amatrice, e di quello a cui viene dato più spazio, ovvero quello di Gibellina.
Gibellina
Negli anni Sessanta, mentre si diffonde il mito del progresso e di un’Italia in piena crescita nella quale tutto ha fretta di espandersi, esistono intere aree, dimenticate e poco raccontate, come quelle della valle del Belice, dove nelle case in tufo l’elettricità e l’acqua potabile sono un privilegio. Nel gennaio del 1968 questa regione viene colpita da un violento terremoto che distrugge anche Gibellina, paese dell’entroterra trapanese.
il Grande Cretto e l’arte contemporanea
Questo documentario si sofferma sulla tragicità di tali eventi e sulla ferita che resta aperta in quelle intere comunità. Per volontà del sindaco Corrao, dopo una faticosa ripresa durata anni, Gibellina fu ricostruita a 15 km dalla sua sede originaria, con una vera e propria iniziativa all’insegna della rinascita e del riscatto.
Artisti
Furono interpellati numerosi tra i più noti artisti (Consagra, Paladino, Accardi, Schifano, Pomodoro, Melotti, Burri, che si rifiutò però di creare un’opera per la nuova Gibellina e decise di realizzare il Grande Cretto sulla vecchia), architetti e studi di urbanistica di tutta Italia. Il tentativo di ricostruire un tessuto sociale rimasto dilaniato in un nuovo paese senza storia, caratterizzato da edifici molto bassi e dalla mancanza di negozi per la scarsa densità abitativa, conseguenza dell’esodo degli abitanti di Gibellina dopo il terremoto, ha incontrato molte difficoltà come dichiarano gli intervistati del documentario.
Fonti e interviste
Le scene alternano materiale d’archivio a materiale attuale in giustapposizioni di immagini e testimonianze. Tra le interviste in studio quella di Erri De Luca, Marta Garimberti, Pier Luigi Bersani, Grazia Francescato, Mario Cucinella, Vittorio Sgarbi, per citarne alcune.
Un viaggio attraverso questi territori, a testimonianza di quello che ne è ora con delle intense riprese all’interno del Cretto di Burri – opera creata con cemento armato sulle macerie del vecchio paese, che ripercorre le forme e i tracciati di ciò che è stato, con un gesto di omaggio alla memoria e al futuro di quella comunità.







