di Francesca Bianchessi
Mixed by Erry
Immaginate che i film, come le famiglie, abbiano un albero genealogico e che, quando ne nasce uno nuovo, si tracci una linea nuova che parta da rami più antichi. Probabilmente ognuno di noi, per ogni film che vede, traccerebbe un percorso genealogico diverso.
Ad esempio, per me, “Mixed by Erry” (Sidney Sibilia, 2023) ha uno zio “Guardiani della galassia” (James Gunn, 2014) e un nonno “Romanzo criminale – la serie” (Stefano Sollima 2008-2010).
Ma illustriamo la trama. I fratelli Frattasio, ancora bambini, hanno tre caratteri diversi. Il primogenito Giuseppe “Peppe” (Giuseppe Arena), è lo scienziato del trio, la testa pensante.
L’ultimo, Angelo (Emanuele Palumbo), è ‘na capatosta, non brilla per ingegno ma è, per così dire, l’uomo d’azione.
Tutto sarebbe nulla se non fosse per il fratello di mezzo, Enrico (Luigi D’Oriano), l’indefinibile quid. Grazie al suo talento musicale e ai caratteri molto diversi dei tre, i Frattasio riescono ad uscire da uno stato di sopravvivenza a stento, fatta di piccoli crimini e lavori per cui il talento è inutile.
Arrivano quindi a duplicare e commerciare dapprima qualche migliaio, fino a diversi milioni di musicassette, occupando la fetta maggioritaria del mercato.
Sono però gli anni della lotta alla mafia e alla camorra che porrà fine al commercio di questo marchio popolarissimo “Mixed by Erry” e che porterà la legge italiana a legiferare contro la contraffazione, a tutela del diritto d’autore.
In effetti i film con protagonisti degli anti eroi spiantati, soprattutto negli ultimi tempi, ce ne sono a bizzeffe, i sopracitati “Romanzo criminale” e “Guardiani della galassia” però ci restituiscono anche l’evoluzione subita da questo tipo di protagonisti. Rispetto alla serie di Sollima, l’immedesimazione nei protagonisti di “Mixed by Erry” fa meno male a noi spettatori, complice il crimine più “leggero” e una generale aura di ingenuità e furbizia. Se a questo aggiungiamo la musica che, come nel film di Gunn, è protagonista della trama e non solo parte dello sfondo, ecco che abbiamo un ottimo film.
In generale i fratelli Frattasio sono tre scugnizzi (sperando di non usare il termine impropriamente), anni luce rispetto al Libanese di Francesco Montanari, e in generale ai protagonisti della serie “Romanzo criminale”, che era si un ragazzo di periferia, ma non certo un “divertente sfigato”. Poi c’è stato “Guardiani della galassia” dove il protagonista Star-lord è un idiota ma, di nuovo, non uno “sfigato”.
L’Enrico Frattasio del film è quel personaggio titubante che, quando deve dare un nome da DJ per una serata, titubante e tentennante, dopo un minuto buono per pensarci decide per DJ Enrico. Ed è un personaggio che funziona alla perfezione.
Menzione d’onore a Napoli, che torna in una veste molto diversa da quella vista in “Nostalgia” (Martone, 2022. Qui la recensione di Not Only Magazine), dove la città mostrava il suo lato struggente e malinconico. Qui è la Napoli allegra, vivace: la perfetta casa dei nostri fratelli Frattasio.
“Mixed by Erri” insomma risulta un film leggero, ma non da prendere alla leggera. Non solo ci restituisce un pezzo della nostra storia recente ma ci conferma, come detto anche in alcune recensioni passate, che il cinema italiano si sta scrollando di dosso il torpore di anni di sonno. Bel montaggio, bel cast, belle musiche, bella fotografia e, dulcis in fundo, una bella storia con dialoghi pensati e credibili.
Evviva “Mixed by Erri”
Ph credits: @01Distribution







