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foto di Gigi Proietti locandina del film documentario di Edoardo Leo

Luigi Proietti detto Gigi

di Silvia Celesti

È uscito al cinema il documentario, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma, su Gigi Proietti firmato da Edoardo Leo.

Edoardo Leo durante le riprese di Luigi Proietti detto Gigi

Ph. Andrea Miconi. Si ringrazia Nexo Digital

Un tributo che si compie in un viaggio attraverso la vita, le scene e il vasto percorso artistico di Gigi Proietti.
L’idea iniziale partiva da un’intenzione diversa, ovvero la realizzazione di un documentario su A me gli occhi please, lo spettacolo che dal 1976 ha portato in scena, con grande successo negli anni, la capacità di Proietti di muoversi tra diversi generi spaziando tra improvvisazioni, canzoni, monologhi, maschere tradizionali e personaggi popolari, barzellette e molto altro.

Ph. Anna Camerlingo. Si ringrazia Nexo Digital

Ma cosa c’è dietro a quest’artista capace di intrattenere e appassionare trasversalmente pubblici diversi, passando dal popolare al colto, dal comico al serio? Cerca di raccontarcelo Leo attraverso una vastissima quantità di materiale montata in un racconto cucito sui tempi cinematografici che cerca di restituire la capacità e la versatilità di Gigi Proietti. Il talento certo, ma non solo. Quella naturalezza che portava sul palco era dovuta a uno studio incessante, a una preparazione accurata che lo portava ad approfondire ciò di cui si occupava, riuscendo poi a gestire con abilità e naturalezza, appunto, la scena.

Gigi Proietti sul palco del teatro

Ph. Anna Camerlingo. Si ringrazia Nexo Digital

Proietti aveva due caratteristiche che nel documentario ritornano a più riprese, la semplicità di chi è capace, quella sicurezza non ostentata, carica di rispetto che il pubblico riconosce e apprezza, e la riservatezza che si accompagnava ad un certo rigore. Quando Leo incontrò Proietti per spiegargli il suo progetto, ovvero l’intenzione di fare un documentario su di lui e sul suo spettacolo, accolse l’idea con un po’ di perplessità: “Ma come su di me, sei proprio sicuro?”.

Ph. Anna Camerlingo. Si ringrazia Nexo Digital

Poi gli eventi hanno cambiato il progetto in corso, nel 2020 con la scomparsa di Gigi Proietti, Leo ha deciso di proseguire, d’accordo con i familiari, deviando quello che era il lavoro iniziale e sviluppando un documentario su tutta la vita dietro e davanti le scene che è quello che arriva oggi a noi, dopo un lungo lavoro durato tre anni.

Nel documentario, che si propone come un viaggio e un racconto ai quali lo stesso Leo partecipa  in maniera diretta portandoci con sé dentro questo ricco tragitto, assistiamo a diverse interviste di colleghi, parenti, amici, compagni di vita e di carriera (Arbore, Gassman, Cortellesi, Giallini, Piovani e molti altri), ognuno con il suo ricordo, il suo racconto, testimonianze e aneddoti. Alcune sono interviste, altre sono più informali chiacchierate, come quelle con i familiari.

Ph. Anna Camerlingo. Si ringrazia Nexo Digital

E poi molti filmati d’archivio e una lunga intervista a lui, Gigi Proietti all’interno del Globe, il teatro che lui stesso realizzò nel parco di Villa Borghese su fedele replica del Globe Theatre di Londra, con l’intento di avvicinare i giovani al teatro e alle grandi opere shakespeariane.

Il documentario è stato presentato al Festival del Cinema di Roma lo scorso autunno e ha raccolto da subito molti consensi, dopo la programmazione al cinema si pensa di portare la proiezione in giro per Roma e in quei luoghi che mantengono un legame vivo con la sua arte come il Tufello e il Globe.

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