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Carlo Marchi, l’ Ing. Gentleman

13 Febbraio 2017
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da un’ idea di Miki Solbiati

Immortalato nella foto simbolo del latin lover italiano, nel 1951, dalla fotografa Ruth Orkin, mentre insieme a un gruppo di altri spavaldi giovanotti si mangia con gli occhi una signorina americana che passeggia per Firenze, Carlo Marchi ha avuto una vita straordinaria, tra New York, Hollywood e l’Italia. Scambiato spesso per Clint Eastwood, aveva amici come Gregory Peck e Henry Fonda, ha frequentato grandi personaggi del cinema e dell’ imprenditoria e pittoreschi contadini delle campagne americane.

La sua passione, da ingegnere idraulico quale era, sono sempre state le acque. Ma le ha dovute accantonare, per seguire le prospere attività di finanziere e imprenditore.

 

La sua era una famiglia d’imprenditori fin dall’ Ottocento; raccontava la storia delle attività di famiglia partendo dal trisnonno Bartolommeo, che faceva il panettiere. Ma fu il bisnonno Ferruccio ad iniziare con la chimica: aveva una piccola fabbrica di colla per falegnami, quella ottenuta dalle ossa di animali. Con lo scarto di queste ossa, che non era smaltibile, aggiungendo l’acido solforico si poteva ottenere dell’ ottimo fertilizzante, che però non veniva prodotto in Italia. Allora Ferruccio ordinò dei barili di acido solforico per iniziare a sperimentare. Così  l’Azienda Marchi nacque nel 1873, sulle spalle del solo bisnonno Ferruccio. Suo figlio Carlo andava a lezioni di chimica, la sera, dopo il lavoro. Nel 1923 aprirono uno stabilimento a Livorno.

Tornato dall’America, dove giovanissimo era volato per completare gli studi, e dopo aver girato facendo mille lavori, dal minatore alle aziende chimiche, Carlo si impegna nella Marchi. Inizia a produrre laminati in vetro e resina epossidica per circuiti stampati, e nel 1960 mette su un’azienda elettronica a Pistoia. In pochi anni la Mas, diventa nel suo settore  la seconda azienda più importante d’Europa.

Per molto tempo, soprattutto tra gli anni 80 e 90, l’ ingegnere Carlo Marchi si è occupato di industria e di finanza, partecipando ad alcune delle principali vicende del Paese. A volte in prima linea, altre da spettatore. Viaggiava da Firenze a Milano, sfrecciando con la sua Bmw.

Da quella foto da latin lover scanzonato si distaccò in fretta, tuffandosi subito nel mondo, lavorando per tutto il continente americano e gestendo gli affari della Mas con singolare maestria. Sposò la donna della sua vita, Gioia Falck, conosciuta in un salotto newyorkese, da cui ebbe tre figli e cinquant’anni di un matrimonio felice.

Si dedicò alla sua vera passione, l’ acqua, accantonata per i lunghi anni in cui ha gestito gli affari, finalmente, passato il testimone degli impegni imprenditoriali ai figli Ferruccio, Filippo e Federico . Creò lo Stato Libero di Moscatello, in Maremma, luogo di colline metallifere, dove nacquero le miniere Marchi; un posto magico dove l ‘ingegnere ha finalmente messo in atto la sua creatività, imbrigliando, bonificando e creando cascate.

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