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Il silenzio di Pound

Il silenzio di Pound

3 Novembre 2024
334 Views
di Noemi Stucchi

“In un mondo così rumoroso, mi sto domandato cosa pensa chi tace.” (p.45)

Presentato alla Pinacoteca di Brera nella sala Aldo Bassetti lo scorso ottobre, Il silenzio di Pound è il nuovo libro di Alain Elkann edito da Bompiani.

Siamo a Venezia e l’ultima parte della biografia di Ezra Pound è caratterizzata dalla volontà del poeta del Novecento di chiudersi nel silenzio e non voler più parlare con nessuno.
La penna dell’autore mette una distanza tra realtà e finzione per poter raccontare il suo Ezra Pound: un personaggio che decide di parlare e in cui si intravede la voce di chi lo racconta.

Silenzio, genio e morale. Può l’opera di un uomo giustificare le scelte della sua vita?

Parte così un racconto dentro il racconto. Morli è un personaggio di finzione occupato a scrivere un libro su Ezra Pound: come realizzare un’intervista impossibile? Morli a sua volta farà parlare un personaggio di finzione che si chiama Alfio.
Alfio diventerà amico di Ezra Pound e i due parleranno del più e del meno, dettagli in cui si riflettono visione profonde.

“il lettore doveva leggere l’intervista come fosse vera” (p. 43)

L’intervista impossibile con un uomo ormai silenzioso assume un valore metalinguistico, rivelando il confine sottile tra l’autore e il suo personaggio e portando avanti una riflessione sull’arte e sulla responsabilità dell’artista.

Come spesso accade nei romanzi di Alain Elkann (vedi: Adriana e le altre) centrale è il rapporto con le donne, figure che riflettono desideri diversi, nonché le fasi di vita del protagonista. Viene così introdotta una terza figura immaginaria: Vera. Questo personaggio, ancora più segreto, viene pensato per svelare gli ultimi anni e i pensieri più intimi del “suo” Ezra Pound.

Sul retro della copertina leggiamo “Sono un poeta e non voglio nient’altro. Resteranno i miei libri”.
Genio si nasce, ma quanto c’è della vita di un’artista nella propria opera?

Così come per altri racconti dello stesso autore (ad esempio, Una Giornata), anche qui la storia inizia con la ricerca dei personaggi, delineati attraverso azioni concrete e pochi aggettivi, ma che riusciamo comunque a immaginare chiaramente. Personaggi in cerca di una trama, la quale viene poi imbastita e lasciata in sospeso.
La volontà è alla fine quella di non dar vita all’opera, forse perchè non sarebbe giusto indagare la scelta di un silenzio.

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