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PROGETTO ITACA: UNA GRANDE ONLUS PER LA SALUTE MENTALE

9 Maggio 2016
14.615 Views
da un’ idea di Miki Solbiati

Progetto Itaca è un associazione Onlus nata da un gruppo di persone che, dopo aver avuto esperienza personali di disagi psichici nelle proprie famiglie, hanno deciso di istituire un gruppo di volontari che si occupino di salute mentale.

Il loro scopo è di dare informazione sulle malattie mentali e i farmaci, indirizzare verso una diagnosi corretta, aiutare i rapporti dei pazienti presso le strutture ospedaliere, e soprattutto offrire sostegno e solidarietà per rompere l’isolamento e la sofferenza che spesso queste malattie, ancora accompagnate da forti pregiudizi, causano agli ammalati e a chi sta loro accanto

Innanzi tutto, esiste un numero verde nazionale  per un ascolto sempre disponibile, per chiedere informazioni, per chiedere aiuto e per chiedere conforto. I volontari che assistono nella linea di ascolto, come tutti nella struttura, sono preparati dai corsi di formazione dell’ Associazione stessa. L’ obiettivo è quello di offrire supporto a chiunque soffra di ansia, depressione, attacchi di panico e psicosi; in questi percorsi si offre anche aiuto alle famiglie e a chi sta intorno a questi malati.

Il progetto comprende molti corsi: ci sono quelli da famiglia a famiglia, dove persone che hanno avuto esperienza di cari affetti da patologie mentali, dopo essere stati formati a loro volta da corsi specifici, danno informazione e consigli su come affrontare le situazioni di psicosi, di come gestirle, di come entrare in empatia con la persona affetta da questi disturbi.

Ogni corso è gestito o da persona formate, o da persone che hanno avuto in prima persona queste esperienze, come il progetto Pari a Pari, o Famiglia a Famiglia, o quello di Auto aiuto. Il fine di questi corsi, è quello di permettere alle persone di affrontare e gestire questi disturbi, imparare a conviverci, ad evitare ricadute. E soprattutto ci sono progetti rivolti all’ integrazione dei malati nel quotidiano e nel lavoro, perché imparino ad essere autosufficienti e a gestire le patologie.

Il progetto-lavoro prevede che queste persone siano accompagnate dai tutor dal momento della preparazione formativa, a quello dell’inserimento nelle strutture lavorative. C’è la possibilità di occuparsi della gestione della clubhouse, la struttura che ospita questi progetti. Vi sono diversi gruppi che si occupano dalla reception alla cucina. In questo modo possono rinforzare capacità lavorative, promuovere una migliore integrazione e partecipazione sociale e nei rapporti interpersonali, contribuire a rafforzare il proprio benessere. Il Club Itaca offre anche un integrazione/accompagnamento per lavori esterni. I volontari seguono i malati nel progetto di inserimento e formazione nel lavoro in aziende esterne.

 Un altro progetto, Ulisse, si occupa di dare alle persone che hanno una storia di disagio psichico, un aiuto nel raggiungere l’autonomia abitativa. Questo progetto offre una sistemazione in appartamento in condivisione, sempre seguiti da tutor, per  le persone che vi aderiscono si crea un progetto educativo personale, instaurando una collaborazione con la rete familiare e sociale della persona.

I volontari di Progetto Itaca possono inoltre accompagnare e sostenere la persona nelle attività quotidiane come uscire di casa, fare sport, raggiungere le strutture sanitarie, vivere il tempo libero, offrendo il proprio sostegno direttamente sul territorio e al di fuori dell’ associazione.

Le strutture di Itaca sono presenti in molte città in tutta Italia, ed è possibile sostenerli con una piccola donazione sia da privati, che come aziende, oppure dare un aiuto diretto diventando volontari. Ogni informazione è reperibile sul sito www.progettoitaca.org dove si trovano indirizzi e numeri di telefono.

Da chi nasce questo progetto? Progetto Itaca, Associazione di volontari per la salute mentale è nata a Milano nel 1999 dalla motivazione di alcune persone, che avevano avuto esperienza di disturbi psichiatrici o direttamente o come famigliari, con l’obiettivo di avviare iniziative per dare alle persone sofferenti informazioni e orientamento alla cura e supporto per il recupero del benessere, e aiuto e sostegno anche ai loro famigliari.

Come mai questo nome: Itaca? Ci siamo ispirati alla poesia “Itaca” di Costantinos Kavafis, in particolare ai due versi: “Tieni Itaca sempre nella tua mente / raggiungerla sarà la tua meta”; abbiamo pensato che per la nostra cultura mediterranea l’isola di Itaca rappresenta una meta molto desiderata, ma anche molto difficile da raggiungere, con un viaggio pieno di “ricadute”!

Perché in Italia, non sono le Istituzioni, ma i privati a investire in questo settore della salute? Riuscite ad avere qualche sostegno da parte di sindaci e comuni? Purtroppo nel settore della Salute Mentale non investono molto né le Istituzioni, né i privati, a differenza di altri settori, es. Oncologia, SLA, Alzeimer, Sclerosi multipla, ecc.  Non ci sono forti Associazioni per la Psichiatria, Progetto Itaca che è un’Associazione ancora molto piccola è forse la più forte. In questo campo ci sono ancora molti pregiudizi, paura e vergogna e le persone importanti e le grandi aziende non si fanno coinvolgere, salvo poche eccezioni. Le Istituzioni purtroppo non investono risorse nella prevenzione/informazione, quindi le persone perdono molti anni prima di curarsi e questo rende molto più difficile e costoso il percorso per recuperare il benessere. Progetto Itaca ha ricevuto un grosso finanziamento iniziale dalla Comunità Europea, tramite la Regione Lombardia; partecipiamo ogni anno ai bandi della Regione, che erogano piccoli contributi e abbiamo avuto in comodato d’uso gratuito dal Comune di Milano un appartamento  dei beni requisiti alla criminalità, come abitazione per tre persone, oltre a un piccolo contributo per il progetto di prevenzione nelle scuole e per il progetto “Tra casa e città” che vede la collaborazione di  una rete di associazioni in iniziative di supporto e socializzazione.

La vostra Associazione ha portato in Italia il modello riabilitativo delle clubhouse : in che cosa consiste esattamente, e come mai avete scelto di applicare delle restrizioni sull’età dei soci? Club Itaca Milano è nato nel maggio del 2005 per volontà dell’Associazione Progetto Itaca ed è la prima clubhouse italiana. Una clubhouse è un programma per il reinserimento socio lavorativo di persone che hanno una storia di disagio psichico. Il modello Clubhouse è nato negli Stati Uniti alla fine degli anni 40. Il modello si basa su 36 standard o linee guida che definiscono come una Clubhouse dovrebbe operare per raggiungere un livello di qualità alto in termini di relazioni significative, attività quotidiane, lavoro, formazione, procedimenti decisionali ecc. Il lavoro della Clubhouse si svolge in un ambiente famigliare nel quale lo staff svolge le attività giornaliere a fianco dei soci collaborando alla pari e condividendo le risorse di ognuno. Club Itaca Milano è stato accreditato da Clubhouse International (Ente internazionale per lo sviluppo e la crescita delle clubhouse nel mondo) per tre anni nel Luglio del 2014. E’ stato un obbiettivo importante raggiunto grazie all’impegno di tutti i soci e lo staff nel corso degli anni e in particolare nei mesi nei quali si è stilato il report . I risultati si sono toccati con mano nel corso della visita degli ispettori durante la quale Club Itaca si è dimostrata una comunità forte, unita, consapevole dei suoi punti di forza e degli obbiettivi da raggiungere in futuro. Le persone che possono iscriversi a Club Itaca Milano devono avere un’ età compresa tra i 18 e i 45 anni.  Abbiamo adottato questo criterio di ammissione al Club basandoci sull’ età media delle persone che hanno presentato domanda di associazione in questi 10 anni di attività, sulla capienza limitata del nostro Club e sulla collocabilità nel mondo del lavoro.

Le persone che operano all’interno del progetto sono tutte formate da voi, o avete qualche appoggio dalle strutture ospedaliere pubbliche? Lo staff di Club Itaca viene selezionato da soci e staff con una particolare attenzione alle qualità relazionali e d’ascolto e successivamente segue un “Three week training”  specifico sul modello Clubhouse presso Centri internazionali accreditati per la formazione.

Come operate per favorire il reinserimento socio lavorativo delle persone che frequentano Club Itaca? Club Itaca può essere considerata come una palestra per la vita di tutti i giorni. Il Club segue gli orari lavorativi degli uffici (9:00 -17:30). I soci sono persone che desiderano costruire una vita attiva e soddisfacente, fondata sulle proprie capacità e suoi propri punti di forza. Lo staff e i soci lavorano fianco a fianco in attività organizzate in sette aree di lavoro principali: amministrazione e segreteria, comunicazione e ufficio stampa, formazione, giardinaggio, cucina, ricerca del lavoro e occasioni per il tempo libero.  Il Club ricerca opportunità di inserimento lavorativo per i soci che potranno sempre contare sull’aiuto di un tutor interno al Club. Job Station è un centro di telelavoro  per persone iscritte alle categorie protette con invalidità di origine psichica. E’ un modello di lavoro flessibile che consiste nello svolgere la prestazione lavorativa in un luogo diverso da quello del datore di lavoro

Come mai c’è tutta questa diffidenza nell’uso dei farmaci psicotropi e questo isolamento sociale nei confronti dei malati? Purtroppo i primi farmaci antipsicotici, introdotti negli anni ’50, avevano per un’alta percentuale di persone effetti collaterali molto pesanti: molta sedazione, rallentamento, tremori, spesso un forte aumento di peso, la persona non riusciva più ad avere un ritmo di vita soddisfacente, tanto che era difficile valutare se facessero più danno alla persona i farmaci o i sintomi della malattia; la persona cambiava radicalmente anche il suo aspetto. Inoltre c’è stata inizialmente l’opposizione degli psicoterapeuti che hanno visto l’introduzione dei farmaci come una concorrenza alle psicoterapie, ancora non da tutti superata, e hanno montato una battaglia ideologica assurda contro le case farmaceutiche. L’isolamento del malato è anche questo conseguenza della mancanza di informazione; molte persone non si curano, o smettono di curarsi e per questo possono avere comportamenti strani o imprevedibili. Oggi anche chi ha una grave malattia mentale se è curato bene, può avere un ottimo equilibrio ed essere bene inserito nella società.

Si parla sempre di prevenzione. Come si può prevenire in questo ambito? qual è la fascia d’età a rischio? Molti pensano che non si possa fare prevenzione per le malattie psichiatriche, perché non esistono vaccini e non si può ancora “vedere” la causa della malattia e che cosa succede nell’organo cervello con analisi cliniche. Bisognerebbe soprattutto fare prevenzione primaria, cioè informazione, perché l’informazione alla popolazione generale contribuirebbe ad abbattere i pregiudizi che ancora ci sono riguardo alle malattie mentali e alle persone che ne sono colpite. Molto spesso(si ritiene per il 75% delle persone malate dati della Organizzazione Mondiale della Salute) l’esordio di un disturbo psichiatrico avviene nell’adolescenza o prima età adulta, fra i 15 e i 25 anni (dato OMS) quindi sarebbe molto importante informare il mondo della scuola: alunni, insegnanti e genitori. Progetto Itaca sta sviluppando tantissimo il Progetto di Prevenzione nelle Scuole, con la collaborazione dei Dipartimenti di Salute Mentale di diverse città italiane. Un’altra popolazione a rischio sono le donne durante la gravidanza e nel post parto.

Progetto Itaca organizza dei Corsi “Pari a Pari”. Di che cosa si tratta esattamente? A chi sono rivolti? Il Corso “Pari a Pari” è

 

rivolto a persone che soffrono di disturbi psichiatrici e anche gli insegnanti, i Formatori, sono persone che hanno questa esperienza e hanno ricevuto una specifica formazione, infatti si basa sul principio del supporto tra PARI, perché solo chi fa esperienza diretta di  un problema e di una difficoltà acquisisce anche una competenza e la può trasmettere ad altri. Obiettivo principale del corso è dare alla persona malata tutte le informazioni che possono guidarla a una maggiore consapevolezza del suo problema e strumenti per affrontarlo più positivamente. Questo corso, come quello “Famiglia a Famiglia” per i famigliari, è stato copiato dall’Associazione americana NAMI, National Alliance on Mental Illness. L’impegno consiste in 10 incontri di due ore con ritmo settimanale.  Tutti i corsi di Progetto Itaca sono gratuiti.

Che obbiettivi e che progetti avete per il futuro? Negli ultimi anni ci siamo impegnati a portare i nostri progetti anche in altre città italiane, attualmente, oltre che a Milano, i progetti dell’Associazione sono attivi a Roma, Asti, Firenze, Palermo, Genova, Parma, Napoli, Catanzaro e Padova e stiamo avviando contatti a Lecce, Torino e Bologna. Le iniziative con più prospettive di sviluppo sono il Progetto di Prevenzione nelle scuole, e Club Itaca che aiuta molto concretamente le persone giovani, nonostante la malattia a inserirsi di nuovo positivamente nella società. Ci dedicheremo poi con molto impegno a organizzare anche in Italia il Corso NAMI per gli operatori dei servizi della Psichiatria nel quale gli insegnanti, i Formatori, sono pazienti e famigliari. Questo corso ha quattro importanti obiettivi: favorire una maggiore conoscenza dell’esperienza della malattia mentale negli operatori dei Servizi della Salute Mentale; combattere lo stigma e i pregiudizi che spesso sono rinforzati dagli atteggiamenti degli operatori; promuovere un metodo di cura basato sulla collaborazione con le persone malate e i loro famigliari; favorire la creazione di una rete di supporto per le persone malate.

NUMERO VERDE: 800 274 274

DA CELLULARE: 02-29007166

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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