Di Ilaria Mozzambani e Micaela Solbiati
Milanese, Gentucca Bini, dagli occhi blu come il mare e l’aria sbarazzina che la rendono bellissima, è laureata in Architettura e Industrial Design tra Milano e Parigi.
La sua nonna, Bruna Bini, sarta d’alta classe o meglio couturier, nel suo atelier di via Montenapoleone, negli anni Sessanta, collaborò con i nomi del mondo artistico dell’epoca quali Lucio Fontana, Enrico Baj , Arnaldo Pomodoro, Emilio Scanavino, fondendo arte e moda, presentando poi una collezione di abiti pensati e realizzati insieme agli amici artisti, di cui alcuni pezzi sono archiviati nella collezione del Louvre a Parigi.
Il padre Stefano, fu l’architetto che creò la griffe di Pierre Cardin negli anni ’70 e il cui studio progettò tutti i negozi e le strutture del marchio nel mondo fino agli anni ’80.
Fin da subito il lavoro di Gentucca Bini ha incuriosito il mondo della moda e del design; agli inizi, cappelli unici nel suo genere e più svariati accessori sono apparsi sulle passerelle di Blumarine, Anna Molinari, Gianfranco Ferrè, Chanel, destando meraviglia. Durante gli anni trascorsi tra Milano e Parigi, dopo essere stata nell’atelier di Pierre Cardin, è stata assistente di André Leon Talley, una delle menti più importanti della moda, ora fashion editor di Vogue U.S.A., e, tramite lui, ha suscitato l’interesse di Karl Lagerfeld, che ha scelto per la sfilata di Chanel Couture nel luglio 1997, i suoi accessori realizzati con pagliette inox, iniziando una stretta collaborazione per le collezioni successive del genio Lagerfeld.
Parallelamente è iniziata per la giovane stilista l’avventura nella creazione di abiti. Un viaggio iniziato proprio con la voglia di ridare vita al lavoro della nonna, riproducendo il modello che Bruna Bini aveva creato con Lucio Fontana, riproposto identico all’ originale, sotto vuoto spinto, così che il compratore potesse decidere di indossarlo o di appenderlo ad una parete come oggetto d’arte, arrivando direttamente ai negozi dei più importanti musei del mondo, come il Guggenheim di New York.
Inizia qui il percorso progettuale nella moda che porterà Gentucca Bini, nel settembre 2003, ad essere inserita per la prima volta, con la propria collezione donna pret à porter P/E 04, nel calendario ufficiale della moda a Milano, del quale continua a far parte. Nell’estate del 1999, Gentucca propone all’Hotel Ritz di Parigi la sua personale visione della couture con “Collé-ction”. Abiti di feltro, incollati, senza ornamenti tipici del concetto di lusso e unicità da atelier, capi, che mancano di tasche e bottoni. L’esclusività nasce dalla progettazione, dal vedere un abito come risultato di un attento studio delle forme, non dal decorativo fine a se stesso.
Nel 2001 è invitata a far parte dell’Alta Moda romana dove si presenta con 100 mq di stoffa, bianca a pois rossi, che ricoprono una sala intera, creando quattro vestiti uniti, identità diverse per un’unica matrice.Sempre in quell’anno, da una collaborazione con lo studio del padre, nasce una penna stilografica dal design innovativo, la “360”, destinata a diventare la penna simbolo del MOMA di NYC. Nell’autunno 2003 apre il suo mitico store a Milano, e l’anno successivo è invitata a sfilare durante l’Alta Moda a Roma con una collezione Tributo a Irene Galitzine, una rivisitazione, un disegno ex novo del “palazzo pigiama” in chiave moderna, nato da una collaborazione con la maison italiana e da un attento studio degli archivi storici Galitzine.
Nel Giugno 2006, le viene affidato l’incarico di Direttore Creativo del brand Romeo Gigli per le collezioni Donna e Uomo e per tutta l’immagine del brand. Nel gennaio seguente, fa il suo debutto per il brand Romeo Gigli, con la collezione uomo fall/winter 07/08 con un padrino d’eccezione: il premio nobel Dario Fo. Due anni dopo lascia l’incarico di direttore creativo del marchio, e nel 2009 riprende la progettazione della propria collezione con il brand Gentucca Bini, in un nuovo spazio/atelier sul naviglio pavese, ex teatro di prove di una compagnia teatrale in cui avviene il ciclo completo, attraverso le tappe della progettazione dell’eccellenza del made in Italy. Dall’idea dunque alla realizzazione dei prototipi, alla rappresentazione dei prodotti, una sorta di factory.
Da settembre 2009 si ripresenta a Milano nel calendario ufficiale con la sua collezione di pret à porter, presentando un nuovo concetto di prodotto e di distribuzione, frutto di un’attenta analisi del particolare momento economico e sociale del momento.
L’anno successivo presenta a PittiW a Firenze, bygentucca bini, il suo progetto di moda che nasce dal concetto di Design Thinking, progettare oltre gli oggetti per portarne avanti la memoria. Gentucca decide di applicare tutto questo alla moda con l’etichetta bygentucca bini.Sovrapponendo il suo stile a quello degli altri stilisti, ogni stagione, come in una collezione di prèt à porter, per ridare vita a collezioni passate di moda, attraverso un intervento di ri-progettazione. Una nuova idea vincente di questa nuova in quanto giovane, nasce nel 1970, ma ormai famosa e affermata stilista.
Il progetto interessa dai grandi buyers alle testate trendy come Dazed and Confused, il progetto all’inizio del 2011 è lanciato a Seoul con un grandissimo evento.
Silvia Fendi la invita a partecipare all’Altaroma con un pezzo speciale di alta moda che sarà esposto nella mostra Limited Unlimited.
Nello stesso anno diventa direttore creativo di MANTERO con il progetto “Gentucca play MANTERO”, disegna una collezione di sciarpe e abbigliamento e crea un nuovo concept per rinnovare lo storico brand. Stilista dalle mille invenzioni da abiti da sposa nel 2012 con “GENTUCCA BINI LOVE” al film “INSIDE GENTUCCA” l’anno dopo, ad una divina collezione di felpe per YOOX.
A settembre 2015 presenta la terza edizione del progetto “THE CHARM OF THE UNIFORM” sempre stilista innovativa usando un un collettivo di amici d’ “avanguardia”, che porta avanti in successive edizioni, proponendo una navetta che conduce tutto il gruppo da una sfilata all’altra durante la Milano Fashion Week, e nel 2016 all’ Hotel Gallia di Milano, Gentucca Bini veste il personale del Gallia e il suo gruppo di amici d’Avanguardia con la sua nuova collezione subito trend setter di “UNIFORMI”.
Nel 2015 Gentucca Bini diventa il direttore creativo di BARK.
Presenta un’esposizione al PALAZZO REALE di Milano, in collaborazione con Alcantara e a novembre espone all’ AURORA Museum di Shanghai. Successivamente progetta per ALCANTARA COMPANY “Alcantara Magic Hotel”, ricoprendo la facciata del palazzo CORSO COMO 8 di Alcantara stampato in 3D che riproduce un Hotel immaginario; in settembre dello stesso anno presenta un’esposizione al PALAZZO REALE di Milano,sempre in collaborazione con Alcantara.
A Febbraio 2017 presenta durante la MILANO DESIGN WEEK, un nuovo vaso per BITOSSI HOME, iniziando una collaborazione con la storica eccellenza toscana della ceramica.
La collezione Gentucca Bini oggi è distribuita in punti vendita internazionali selezionati e oltre alla propria collezione è consulente per alcuni prestigiosi marchi di moda internazionali per i quali è direttore creativo e designer.
Gentucca Bini, stilista grandemente affermata è cittadina del mondo, ha sempre un sorriso, la incontri per strada a Milano o altrove o in una rara pausa bar o ad un evento di design magari con una giacca blu, casual, sportiva ed è sempre elegantissima, moderna anzi diremo contemporanea… la stupenda stilista icona del terzo millennio.










