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Lucia Pescador: “Lunga vita al lupo e altre storie”

17 Ottobre 2018
2.264 Views
di Erika Lacava

Una serie di mostre in programma per Lucia Pescador, artista dal tratto fresco e genuino, dalle sfumature delicate su colori primari. Tutte in qualche modo legate alla carta e al libro.

L’artista ha da sempre avuto un legame speciale con la carta: carte di vecchie lettere, registri di conteggi, partiture per pianola meccanica, poi intelate a mantenere i due livelli di matericità, quella più fine della carta e quella più resistente della tela. L’interesse per la carta ne nasconde uno più profondo per il libro e in particolare per quello d’artista.

Così Lucia Pescador dal 16 novembre 2018 al 18 gennaio 2019 sarà da Corraini, a Mantova, nella galleria interna alla Casa editrice nota per i libri di Bruno Munari. Non è la prima collaborazione con Corraini. Durante ArteFiera Bologna l’artista era presente presso CorrainiMAMbo artbookshop con la mostra “Chez Kasimir”, una rivisitazione di Malevič. Nella libreria 121+ di Milano, sempre di Corraini, nel 2016 aveva allestito la mostra “Vite rubate” su un flip book, uno di quei libri in cui si scorrono velocemente le pagine per far apparire un’animazione. Il libro, la storia di una ballerina, era stato comprato in quella stessa libreria che poi è divenuta teatro per la messa in mostra della vita immaginata del personaggio, tra ricostruzioni fotografiche, disegni e oggetti che l’artista ha immaginato le potessero essere appartenuti. Un’operazione che mischia fantasia e realtà, che confonde i piani e rende il percorso circolare e ricorsivo, che crea l’illusione di un tempo sospeso, quel “per sempre” innaturale delle fiabe.

Un’atmosfera magica che ritroviamo nella mostra “Gli Atelier ritrovati” alla Galleria Corraini, dove è stato presentato, lo scorso giugno, il volume illustrato dalla Pescador “FUOCO fuochino n. 5”, una collana che unisce testi di differenti autori ai lavori di un artista. I volumi, in tiratura limitata di 200 copie, sono distribuiti da Corraini Editore.

Lucia PescadorLucia PescadorLucia Pescador

Quest’anno Lucia Pescador torna a collaborare con la casa editrice mantovana per la mostra “Lunga vita al lupo”, che ci riporta fin dal titolo in un mondo di fiaba per ritrovare la parte bambina dentro di noi, o la parte adulta che c’è dentro ai bambini. Come in ogni sua mostra, nella Galleria Corraini l’artista allestirà personalmente l’ambiente e le pareti, creando un fittissimo “gallery wall” in cui sono inserite, come parte integrante della scenografia, tavolini, sgabelli e oggetti legati alle opere presenti. Per “Lunga vita al lupo”, gli oggetti incorporati saranno piccole valigie antiche riempite o dipinte, con un richiamo all’idea del viaggio e di una storia da raccontare, una storia risalente a molti anni fa, quando l’artista era bambina. Aprendo le valigie troviamo maschere di Topolino sorridenti, maschere di cinghiali, una Biancaneve fatta affogare dalla strega cattiva nella valigia con un topolino di pelliccia che ne copre la maniglia. Alle pareti disegni di maiali, ricci, lupi, orsi…

In questa mostra i personaggi a capo dei richiami dell’infanzia sono Topolino e Pinocchio. Topolino lo troviamo riprodotto da sempre in molte opere della Pescador, appoggiato sul tappeto in un angolo dell’“Atelier d’artista”, o ritratto su una valigia, o sui maglioni e le cinture indossate dall’artista. In questa mostra Topolino porta le sembianze di un vecchio giocattolo trovato in un mercatino delle pulci, con la gambina alzata, come se fosse in marcia. Un piccolo esercito di animali marcianti a cui si sono aggiunti piccoli carri armati, anch’essi provenienti dal mondo dei giocattoli. E la grande parete degli “Animali smarriti”, animali-guida che non si sono persi, ma hanno perso chi guidare. Perché questa è l’infanzia che dobbiamo ritrovare.

Nasce così l’esigenza di indossare una maschera. Il compito di una maschera è simbolico e catartico: la maschera nasconde, protegge, annulla l’identità e ci fa immedesimare in qualcosa di diverso da noi. Possiamo identificarci con il personaggio mascherato e agire come lui, sentirci dei supereroi, vivere per qualche istante una vita da favola, quella che davvero ci sentiamo calzante ma che non possiamo vivere quotidianamente. Così anche gli animali ritratti in questa mostra sono maschere raccolte in una sorta di totem antropologico, con l’eccezione del lupo che dà il nome alla mostra, ritratto su lastre fotografiche in sembianze più realistiche.

Lucia Pescador

Accanto agli animali e ai Topolini troviamo altri elementi tipici della produzione della Pescador, alberi e geometrie, a formare un’ambientazione omogenea per il suo racconto.

Nela mostra “Lunga vita al lupo” le opere di Lucia Pescador saranno affiancate da quelle di Yocci, illustratrice giapponese nota per le collaborazioni con “Internazionale”. Alla Galleria Corraini di Mantova Yocci esporrà delle tavole originali in cui illustrerà fiabe italiane e giapponesi rivisitate. Tra queste “Cappuccetto Rosso” e la favola giapponese “Momotarò, ragazzo della pesca”.

Nel 2019 proseguiranno le personali di Lucia Pescador con la mostra alla galleria-casa editrice Peccolo di Livorno in cui verranno esposti, insieme ai vasi tipici della sua produzione e a opere geometrico-concettuali, i 30 disegni che faranno parte del libro d’artista che verrà prodotto dalla galleria. Il libro prenderà le mosse dalle tavole d’oro di Pyrgi, lamine sacre ritrovate nell’antico porto etrusco con iscrizioni etrusche e fenicie, e sarà edito in tiratura limitata di 300 copie firmate e numerate.

Il connubio con la carta stampata proseguirà poi a Milano dai Fratelli Bonvini, antica cartoleria e tipografia dei primi del Novecento appena ristrutturata, per raccontare, tra vecchi pennini, taccuini e caratteri tipografici nascosti nei cassetti, un’altra storia, con il tipico sapore infantile e poetico di Lucia Pescador.

Lucia Pescador sarà anche una delle artiste del Suitcase Project, un progetto di opere in valigia che toccherà diverse sedi in tutta Italia, con mostre che si protrarranno fino all’estate 2019.

Lucia Pescador nasce a Voghera il 9 febbraio 1943. Si diploma all’Accademia di Brera, nel cui Liceo Artistico poi insegnerà. La sua prima mostra risale al 1965, negli spazi della Galleria “Arte Centro” di Milano (oggi Lattuada Studio) con la quale collabora tuttora. Nel 1992, la mostra “Una nave per Kazimir”, curata da Lea Vergine, al Refettorio delle Stelline i Milano, le consente di presentare il discorso artistico sviluppato nell’ultimo decennio.
Negli anni Novanta inizia la raccolta di immagini, tuttora in corso, per l’“Inventario del Novecento con la mano sinistra”, un lavoro di catalogazione per voci sull’arte e la cultura di un secolo, che è stato esposto in Italia e all’estero. Espone a Milano, Amsterdam, Accademia d’Egitto a Roma, a Trieste, fino a che nel 1998 espone all’Istituto Italiano di Cultura e alla Ramba Gallery di Los Angeles. Nel 2000 è a New York con la mostra “Enigmistica: Vasi, Brocche e Nature” alla Swan Gallery. Nello stesso anno la troviamo al Centre Rops di Bruxelles con la mostra “Atelier Siegliz”, e al Lattuada Studio con “Africa”. “Cambia il tempo” è la mostra allestita nelle stanze dell’Abbazia degli Olivetani a Rodenigo Saiano, curata da Martina Corgnati e Roberto Bianchi, che vede raccolte gran parte delle opere dell’Inventario di fine secolo. Nel 2003, alla Galleria Corraini di Mantova, viene proposto un allestimento, su pannelli di quindici metri di lunghezza, con il titolo “Nero Giappone e Giallo Cina”. Continuano le mostre in Italia e nel 2006 la mostra “Ambulanti tra Occidente e Oriente “ approda alla Galleria Camalanayan Bajai Art di Monbay, proseguendo l’anno successivo a Shangai nell’Artour-o in Expocasa. “Hotel Meublè-Berlin” viene esposto alla galleria Exmà di Cagliari e nel 2007 allo Stand Museum di Sieburg.
Nel 2010 espone nella sala napoleonica di Palazzo Te, a Mantova il progetto “Wundernachtkammer”, che verrà poi riproposto a Ivrea e Cantù. Seguono moltissime mostre tra cui le personali al MAGA di Gallarate, allo Spazio Oberdan e alla Triennale di Milano, allo spazio Nonostante Marras a cura di Francesca Alfano Miglietti, alla galleria Raffaella Nobili a cura di Matteo Galbiati e infine, nel 2018, alla Galleria Cristina Moregola di Busto Arsizio.

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