di Miki Solbiati e Noemi Stucchi
Vicequestore Rocco Schiavone, interpretato magistralmente dall’attore Marco Giallini, è ormai alla quarta stagione ed è entrato nel cuore dei numerosissimi telespettatori. La fortunata serie televisiva è una co-produzione Cross Productions, Rai Fiction e Beta Film per la regia di Simone Spada e trae spunto dai romanzi di Antonio Manzini. Tutti gli episodi precedenti sono su RaiPlay per chi, come noi, abbia voglia di immergersi in una vera e propria maratona di visione.
Burbero, dai modi spicci, talvolta rude, cinico quanto basta. Molto sui generis, sempre vestito in loden o di blu, con lo stesso paio di scarpe Clarks anche sulla neve e la stessa suoneria del cellulare, le prime note dell’ “inno alla gioia”. Un tipo da botta e risposta (anzi, un poliziotto da botta e risposta) che si fa amare dalla sua squadra ed è il terrore dei delinquenti.
Odia il suo lavoro perché lo porta a dover affrontare una “gran rottura di…”, anche di ultimo e decimo livello: l’omicidio sul groppone.

Marco Giallini è Rocco Schiavone. Foto credits: Ni.Co. S.r.l.s
Senza l’interpretazione schietta e il fascino di Marco Giallini il personaggio di Rocco Schiavone non sarebbe stato lo stesso.
Politicamente scorretto, il Vicequestore è il poliziotto più scomodo della letteratura e del cinema italiano. Siamo sicuri che basti il suo magnetismo tenebroso per fargliele passare tutte?
Con la premessa che si tratti di un personaggio di finzione e non la trasposizione fedele dell’immagine della Polizia di Stato, lo spettatore è dalla sua parte perché “ha fiuto” e risolve con intuito ogni caso schierandosi dalla parte dei più deboli. Si apprezza il senso morale e l’appartenenza a una giustizia tutta sua, anche a costo di trasgredire la legge.
Rocco Schiavone è un personaggio pieno di contraddizioni: è un poliziotto ma allo stesso tempo un bandito con un passato oscuro alle spalle pronto a tornare a galla.
Burbero ma dal cuore grande, si fa rispettare a suon di cazzotti. Non riconosce la legge imposta dall’alto ma farebbe di tutto per onorare un patto di amicizia. Un personaggio solitario come lui non può che non avere un fido compagno. Pare che si addolcisca solo con la sua cagnolina Lupa, compagna di mille avventure a cui piace nascondersi sotto il tappeto.

Marco Giallini (Rocco Schiavone) e Isabella Ragonese (Marina). Foto credits: Ni.Co. S.r.l.s.
Circondato da donne, ne ama solo una: lei, sempre presente nonostante tutto, la moglie Marina. La Donna angelica del Dolce Stil Novo capace di redimere un personaggio come lui …
Trasteverino dal sangue verace, viene spedito ad Aosta per motivi disciplinari. Il clima rigido e il freddo, in netto contrasto con il suo essere, diventeranno la sua casa. In un’ Aosta spesso molto piovosa, dalle atmosfere notturne anche di giorno, ovvero con i colori della notte, quindi scuri anche durante la giornata, si svolgono i due episodi della quarta serie: “Rien ne va plus” e “Ah l’amore, l’amore” dove il primo è più d’azione ambientato nel mondo corrotto dei casinò. Rocco Schiavone è ripreso spesso a figura intera e restano indelebili le sue battute pungenti alla squadra e ai malviventi.

Marco Giallini (Rocco Schiavone). Foto Credits: Ni.Co. S.r.l.s.
Il secondo episodio è più d’interni, è ambientato quasi esclusivamente all’ospedale di Aosta, non mancano anche qui i colpi di scena e Rocco Schiavone ripreso di viso per lo più, lascia trasparire molto spesso i suoi modi burberi che lo hanno reso tanto popolare.
Finale a sorpresa per entrambi gli episodi. Ci domandiamo, ci sarà una 5° serie del vicequestore più amato dal pubblico?