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L’arte come esperienza

20 Aprile 2017
1.511 Views
di Cristina Ruffoni
Intervista a Paolo Cavaglione, Presidente dell’Associazione Culturale Silvia Dell’Orso

 

“L’Arte non ha uno scopo in se’ ma e’ un modo di vivere la vita con maggiore intensita’.
Niente di quello che dico ha senso se non vi spinge a unire la vostra voce alla mia”
Robert Filliou
Paolo Cavaglione, presidente ASDO

Paolo Cavaglione, presidente ASDO

Che cos’e’ l’arte nella postmodernita? Cosa ne e’ del bello nel paesaggio e nel Museo in Italia? Sono solo una parte dei temi e delle domande che, con autonomia intellettuale e precorrendo i tempi, si e’ posta costantemente la giornalista e saggista Silvia dell’Orso (1956-2009),il suo impegno e ricerca, hanno ispirato  l’Associazione a suo nome e  a lei dedicata.

Foto-Silvia-DellOrso

Foto-Silvia-DellOrso

Contro ogni retorica disfattista,  contro il cinismo imperante del mercato che fa dell’opera d’arte una merce tra le altre e un sistema che tende soprattutto oggi a confinarla in un mondo a parte per adetti ai lavori, Silvia Dell’Orso  ha sempre indagato e applicato il sodalizio: Arte e comunita’, prima di tutto, un tentativo di agire sulla vita, sulla collettivita’, per sostenere la dimensione della condivisione, attraverso la riqualificazione del territorio e un rinnovato senso e rigore  della divulgazione.

Non si tratta di ridurre l’arte a contenuto pedagogico, ha sempre ricordato Silvia Dell’Orso, ma piuttosto di renderla veramente libera e aperta alla partecipazione di tutti. Ed e’ secondo questo principio, che l’Associazione, ha adottato e privilegiato dei mezzi visivo narrativi trasversali e seduttivi come il cinema e il film-documentario.

Dal 2012, con Visioni d’Arte, in collaborazioni con altri enti e Istituzioni come il Mudec, si radunano e si coinvolgono degli interlocutori sempre piu’  differenti,  interessati a molteplici tematiche e soprattutto, non solo soci.

Per l’Associazione Culturale Silvia Dell’Orso, , divulgazione non e’ solo diffusione delle informazioni e approfondimento, significa mettere in relazione dinamica e innescare uno scambio vitale tra la tradizione con l’innovazione, il patrimonio artistico con le mutevoli identita’ sociali, le caratteristiche antropologiche e i nuovi bisogni di un mondo che cambia.

L’isolamento dell’identita’ digitale, puo’ essere contrapposto a un concorso di attivita’ creative, a una libera partecipazione alla conoscenza, che spontaneamente si ricongiunge al rispetto dell’ambiente e del patrimonio artistico.

L’Associazione conta oggi, oltre 350 soci attivamente impegnati, non solo con il ruolo d’interlocutori e appassionati d’arte ma che promuovono, seguiti da un Consiglio direttivo di esperti, un’attivita’ di ricerca, tutela e promozione sui beni culturali nel nostro paese.

Il Presidente Paolo Cavaglione, mantiene viva la discussione, con la compavelezza che siamo al termine e all’inizio di un nuovo mondo, di un inedito contesto, nel quale sul piano artistico, l’espressione diventa espressione di comunita’.

Ai vostri soci, fornite l’opportunita’ di accedere e visitare delle collezioni private, condividendo l’esperienza con chi le ha create, ma siete aperti a molteplici incontri e iniziative con un pubblico trasversale. Come conciliate le due identita’ dell’Associazione?

In realtà non sono in contrapposizione e si possono facilmente integrare. La dimensione piu’ intima delle visite guidate a dei gioielli nascosti, si espande a degli itinerari e scoperte attraverso lo strumento narrativo e visivo del Cinema al posto di una tradizionale conferenza o di un convegno convenzionale, una serie di film e documentari, che possono  sconfinare dal sociale, al politico, dai capolavori italiani, all’arte contemporanea internazionale, come e’ successo per Visioni D’Arte.

Immaginarte 2016 - Inaugurazione con Peter Greenaway

Immaginarte 2016 – Inaugurazione con Peter Greenaway

Come viene inteso il vostro ruolo nell’ambito delle Istituzioni e in relazione all’operato e agli scopi delle altre innumerevoli associazioni?

Mettendo in prima linea, la divulgazione, siamo sempre stati visti e giudicati spesso, con sospetto e diffidenza da chi non comprende un modo d’intendere l’arte che non puo’ essere solo celebrativo e conservativo. All’estero, la nostra filosofia e’ condivisa e promossa, sia dai privati che a livello pubblico. Nulla rimane immutato e automaticamente riconosciuto, sia che si tratti di un Museo, di un ciclo di opere o di un’opera  letteraria. Dare visibilita’, continuita’ e valore, sono traguardi in divenire e in continua evoluzione con la realtà sociale e antropologica del territorio. Su questi obiettivi Silvia Dell’’Orso si e’ impegnata su diversi fronti, collaborando per molti anni con i piu’ importanti periodici e quotidiani italiani, tenendo rapporti con altri enti come il FAI e pubblicando diversi libri come Altro che musei, la questione dei beni culturali in Italia (Laterza 2002) e Musei e territorio, una scommessa italiana (Electa 2009).

Con il vostro Presidente Onorario Salvatore Settis, saggista e gia’ direttore della Scuola Normale di Pisa, Silvia Dell’Orso pubblica invece il libro intervista:  Quale eccellenza, (Laterza 2002), mettendo in discussione e in evidenza il ruolo accademico e professionale dell’eccellenza delle Università italiane. Anche in questo senso in modo innovativo?

Certamente, per evitare la  fuga dei cervelli all’estero e un vuoto stagnante, prodotto dal sistema accademico autoreferenziale e claustrofobico, sono le sinergie in atto  e i progetti condivisi a poter veicolare conoscenza, competenza, qualita’ e soprattutto continue e autentiche opportunita’  tra docenti, studenti e ricercatori.

Visita al Museo Gutalli di Ozzano Taro

Visita al Museo Gutalli di Ozzano Taro

Esiste per voi il Museo ideale, la citta’ modello per veicolare bellezza e conoscenza?

L’esempio inglese, potrebbe esserci d’aiuto. Non solo a Londra ma sparsi su ogni regione remota dell’isola, possiamo trovare piccoli Musei, che oltre a enfatizzare e divulgare l’identita’ specifiche territoriali storiche e artistiche, sono un punto d’incontro e di servizi per i turisti e i cittadini locali, comprendendo l’aspetto  ludico dell’infanzia, il materiale didattico digitale per studenti e l’accoglienza perfino per gli anziani. Non servano grandi mezzi o eclatanti mostre per avviare questo fenomeno di cooperazione profonda.

Come fiore all’occhiello citate sempre il Museo Gutalli di Ozzano Taro. Una stratificazione di memoria e irriducibile poetica dell’oggetto recuperato. Un modo anche per salvaguardare le singole realtà destinate altrimenti all’oblio e al disfacimento?

L’identita’ parte dalla storia di un singolo per diventare un racconto universale. Gli utensili casalinghi e  gli strumenti di lavoro mescolati ai giochi dei bambini, completano un’opera ambientale in divenire di questa Casa-Museo, dove tradizione e futuro, artigianato e materiali naturali dialogano reciprocamente. In Italia, troppi borghi artistici e insediamenti architettonici, rischiano di deperire e essere ignorati dalla superficialita’ e dall’indifferenza delle Istituzioni piu’ che dei cittadini.

Visita alla mostra di Emilio Isgrò accompagnati dall'artista

Visita alla mostra di Emilio Isgrò accompagnati dall’artista 

Progetti futuri e nuovi campi da esplorare?

Stiamo pensando in particolare all’architettura, anche in questo caso, con possibilita’ di visitare e conoscere gli edifici e gli spazi, con gli architetti stessi o con i teorici del nostro patrimonio architettonico e  di una realtà urbana in continuo mutamento. L’architettura e’ agganciata alle esigenze sociali e ai desideri di una societa’ in bilico tra salvaguardia delle proprie identita’ e necessita’ di cambiamento.

Come riuscite a finanziarvi e sostenere i vostri progetti?

Siamo un ente non profit senza scopi di lucro e piu’ che agli sponsor, ci affidiamo al tesseramento e alla quota di rinnovamento all’Associazione ogni anno. Pur avendo avuto un’enorme successo di presenze e di visibilita’ con la partecipazione di Peter Greenway, vogliamo perseverare nell’approfondimento e nel coinvolgimento non necessariamente legati ai grandi eventi o nomi di successo, la divulgazione e’ una risorsa ininterrotta e infinita che congiunge piccole meraviglie condivise e trattenute per noi e per le generazioni future.

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