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Galleria Milano: Here. Between not-yet and no-more

di Noemi Stucchi

Galleria Milano chiude la sede storica con una grande mostra collettiva

“Sì, è tutto vero. Dopo quasi sessant’anni di attività, di cui quasi cinquanta nella sede di via Manin/via Turati, la Galleria Milano è costretta ad abbandonare i suoi spazi”

Con questo annuncio apre il comunicato stampa di una mostra che è stata inaugurata il 9 maggio e che sarà aperta fino al 30 giugno negli spazi storici di Galleria Milano: Here. Between not-yet and no-more, letteralmente “qui. tra il non ancora e il non più”.
Il momento è il qui,  quello spazio del tempo che ci permette di guardare al passato, chiudere e salutare un capitolo importante di questa storia; dall’altro lato della medaglia, è un’attimo per sostare e guardare ciò che verrà con uno sguardo pieno di speranza per il futuro. Quel qui che:

 “è l’adesso, l’istante nel mezzo, il momento sempre presente, precario e fragile perché in costante trasformazione”

La Galleria Milano

Ed ecco che arriva il momento per l’ultima grande mostra nella sede storica che si trova tra via Manin e via Turati che è stata acquistata da Carla Pellegrini e il marito Baldo nel 1973 e che per quasi cinquant’anni ha ospitato e visto crescere personaggi importati dell’arte milanese e non solo.
L’enorme eredità raccolta da Nicola Pellegrini, Toni Merola e Bianca Trevisan si è trasformata in un’attenta ricerca di ricostruzione filologica, in una proposta di reenactment storici come quelli dedicati a Enzo Mari (leggi di più), Betty Danon e Shusaku Arakawa (leggi di più) a mostre personali di artisti contemporanei come Pierluigi Fresia, Francesco Voltolina, Giovanni Oberti, Daniela Comani, Riccardo Arena, Cesare Viel.

Site-specific e lo spazio per l’Arte

Ancora niente spoiler, ma ci sarà presto una nuova sede per la Galleria Milano.
Nell’attesa di scoprirne di più, salutiamo uno spazio fortemente connotato. Chi ci è stato se lo ricorda, Galleria Milano è un posto molto particolare: due grandi sale espositive dai tetti altissimi e ampie finestra, un soffitto affrescato dalla Scuola di Appiani di fine Settecento e inizio Ottocento, la boiserie dei primi del Novecento, l’antico pavimento in parquet a lisca di pesce. Frutto della stratificazione del tempo, le pareti raccontano la storia di uno spazio vissuto.

Here. Between not-yet and no-more

C’è fermento nell’aria, si sente già la mancanza di questo posto ma lo sguardo è fiducioso e aperto al futuro.
Come spiega il titolo di questa grande collettiva, si tratta di un momento sospeso in cui passato, presente e futuro tendono a toccarsi. Tra il qui, il non ancora nell’attesa del domani e il non più di prima.

Tantissima la gente presente all’opening, facce amiche venute per incontrarsi nel solito posto anche solo per un ultimo saluto e due chiacchiere.

Com’è la mostra

Così prende avvio un grande saluto corale, una mostra collettiva che chiama a raccolta il contributo di tantissimi artisti per un saluto, una riflessione, una dedica a questo luogo unico e speciale. Tante le opere site specific, interventi pensati apposta per questi spazi.

Here. Between not-yet and no-more è una mostra fatta di tante cose diverse. Terreno che sbuca tra le crepe, fiori che crescono e si riappropriano del loro spazio, disegni a matita sul muro e piccole statuine colorate disseminate lungo i bordi delle sale: una mostra all’insegna del microscopico e dell’effimero, fatta di piccoli interventi da trovare e scoprire.

Focus on: l’opera di Silvia Hell e Paolino Dalla Porta

In questa moltitudine è possibile scorgere volti famigliari come quello di Silvia Hell (che avevo conosciuto a FuturDome) e le abbiamo chiesto di più in merito alla sua opera in mostra, “Pasternak or the sound of footsteps on the floorboards”.

In continuità con una serie di opere precedenti dedicate al suono, la riflessione verte su un dettaglio di questo posto, il pavimento in legno a lisca di pesce che scricchiola alla presenza dello spettatore. Al muoversi della gente, il pavimento canta.
Avvicinandosi a un paio di cuffie appoggiate su uno sgabello si può ascoltare “Pasternak or the sound of footsteps on the floorboards”, un vero e proprio concerto creato dall’interazione dei passi creati da Silvia Hell con il suono del contrabbasso di Paolino Dalla Porta.
Come un tango a due, si crea un’armonia che batte come un cuore vivo e pulsante.

Reminder:

C’è tempo fino al 30 giugno 2022 per visitare la mostra Here. Between not-yet and no-more.  L’invito è di passare per cercare, chiedere di più, fermarsi, scoprire un mondo dietro a ogni opera.

Artisti in mostra:

Alterazioni Video, Riccardo Arena, Marina Ballo Charmet, Gianfranco Baruchello, Alexander Brodsky, Silvia Cini, Elena Cologni, Daniela Comani, Manuela Cirino, Pierluigi Fresia, Gianni Gangai, Eugenio Giliberti, Alice Guareschi, Marianne Heier, Silvia Hell con Paolino Dalla Porta, Paolo Inverni, Salvatore Licitra, Elio Marchesini, Roberto Marossi, Amedeo Martegani, Ferdinando Mazzitelli, Ottonella Mocellin, Margherita Morgantin, Giancarlo Norese, Giovanni Oberti, Antonella Ortelli, Francesco Pedrini, Diego Randazzo, Patrick Tuttofuoco, Marco Vaglieri, Grazia Varisco, Serena Vestrucci, Cesare Viel, Luca Vitone, Francesco Voltolina, Warburghiana (Aurelio Andrighetto, Gianluca Codeghini, Dario Bellini, Elio Grazioli).

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