di Arianna Di Perna
la tematica del film
Anima bella di Dario Albertini ha indagato il mondo della dipendenza da gioco, portando in scena un’opera delicata e irrisolta come gli sforzi dei suoi protagonisti in una lotta impari e devastante, allargando il raggio d’azione della narrazione e coinvolgendo anche i sentimenti e l’area affettiva di chi è vittima di questa dipendenza.
La trama di Anima Bella di Dario Albertini
Gioia (Madalina Maria Jekal) vive in un borgo nel centro Italia e fa un lavoro che ama: si sente felice, a portare le pecore al pascolo ma la dipendenza al gioco d’azzardo compulsivo del padre (Lorenzo Mieli) la costringe a stravolgere la sua vita. Il punto di vista scelto da Albertini è quello di rappresentare le conseguenze terribili del vizio sul nucleo familiare, l’incredibile sequela di bugie e tradimenti, un baratro nel quale ad un certo punto è impossibile non precipitare. Abbiamo la figlia che si prende responsabilità da adulto perché il padre che dovrebbe accudirla e proteggerla, non riesce perché è invaso da una vera e propria malattia. I due decidono di partire alla volta di Roma dove l’uomo sarà ospite di una struttura di recupero. La crescita di Gioia non compie il ciclo naturale, le soddisfazioni personali, gli affetti e gli amori verranno sacrificate per amore del padre.
Il secondo capitolo di una trilogia dei film di Albertini
“Anima bella” è il secondo capitolo di una trilogia ideale iniziata con Manuel (primo film di Albertini) sul misterioso e complesso rapporto tra genitori e figli. Così come Slot documentario, impedivano all’autore di trovare una credibilità nella finzione della scrittura poi prende un grande carattere nostalgico rievocando dei valori desueti, utilizzando il connubio della fede con il perdono, l’acqua miracolosa di una fonte, il pastore “metaforico” di anime, salvo concludere nella constatazione di uno stato di impotenza in una società tutta equabile.
La macchina da presa
L’esibizione del gioco d’azzardo resta quasi interamente in fuori campo, quando la macchina da presa si posa sugli occhi sbarrati di un ragazzo distolto dalla vita per inseguire una cortina di fumo, accompagnato alla perdizione da una ridicola musica di sottofondo. Nel vuoto dello sguardo si percepisce tutto il significato della perdita e della desolazione della vita. Eppure, gli occhi di Gioia sono ancora pieni di coraggio, la gioia è qualcosa che non si può nascondere dietro lo sguardo.
Un film promosso da:
L’Isola del Cinema
Roma – 28° edizione Isola del Cinema
Isola Tiberina, Piazza San Bartolomeo all’Isola
Tutti i giorni dalle 18:00 alle 02:00
in collaborazione con Rai Radio2
VOCE UFFICIALE DEL FESTIVAL
Rimandiamo qui al sito ufficiale: consulta la programmazione