di Carlo Schiavoni
“Andrea Chenier” di Umberto Giordano è finalmente andato in scena ed ha inaugurato,il 7 dicembre scorso, la stagione 2017-18 della Scala con esito felicissimo. La scelta del titolo non è casuale chè si inserisce, da un lato, in quella riproposta critica del “verismo” e dell’intera opera teatrale di Giacomo Puccini e ,dall’altro, del repertorio del primo ottocento con cui il Maestro Chailly desidera definire la propria direzione musicale. “Andrea Chenier”, che vide la luce alla Scala nel 1896, vi torna dopo un’assenza trentennale. Il Maestro Chailly dimostra una particolare predilezione verso questa partitura. Ne diresse le ultime recite scaligere negli anni 80. La sua concertazione oggi mette in luce raffinatezze orchestrali, che il luogo comune tende a disconoscere alle partiture del periodo “verista” così come l’ impronta sinfonica presente nella partitura. La direzione del Maestro è al contempo di ritmo teatrale serratissimo a sottolineare la modernità del capolavoro di Umberto Giordano. L’orchestra del teatro suona da par suo, offrendo una prova ottima in tutte le sezioni. Firma la messa in scena Mario Martone. E’ un allestimento tradizionale, come deve essere per l’opera prescelta per l’inaugurazione. D’altro canto, quale dramma storico, “Andrea Chenier” rende ardua qualsiasi trasposizione temporale, per non dire attualizzazione. Pensiamo inoltre ai riferimenti musicali al XVIII secolo: su tutti , la gavotta che chiude il primo quadro. La scenografia di Margherita Palli, agile ed essenziale, rende possibili rapidi cambi di scena. Anna Netrebko, da quella musicista ragguardevole che è, si dimostra una Maddalena di forte impatto tragico e di raro carisma. Luca Salsi, oggi il nostro miglior baritono, è un Gerard da ricordare per la prestanza vocale. Un’autentica sorpresa, si rivela Yussif Eyvazov. Preceduto da preoccupanti dicerie sulla qualità del suo timbro tenorile, si è, al contrario, rivelato interprete di prim’ordine nel seguire le indicazioni del Maestro Chailly con cui ha studiato la parte, letteralmente nota per nota, battuta per battuta. Possiede temperamento drammatico; ha, dalla sua, dizione italiana da far invidia a molti suoi colleghi “madrelingua” ed ottiene un meritatissimo successo personale. Tra gli innumerevoli ruoli secondari brillano la Mulatta Bersi di Annalisa Stroppa; la Madelon di Judit Kutasi; il Roucher di Gabriele Sagona e l’Incredibile di Carlo Bosi. Buona Stagione a tutti.
“Andrea Chenier” di Umberto Giordano; Teatro alla Scala dal 7 dicembre 2017 al 5 gennaio 2018; Direttore: Riccardo Chailly; Regia di: Mario Martone; Scene di: Margherita Palli; Costumi di: Ursula Patzack; Coreografia di: Daniela Schiavone. Personaggi e interpreti principali: Andrea Chenier: Yusif Eyvazov; Maddalena di Coigny; Anna Netrebko; Carlo Gerard: Luca Salsi; La mulatta Bersi: Annalisa Stroppa; La Contessa di Coigny: Mariana Pentcheva; Madelon: Judit Kutasi; Roucher: Gabriele Sagona; Un “incredibile”: Carlo Bosi.