di Arianna di Perna
Lolita Lobosco è il personaggio immaginario, letterario e televisivo creato da Gabriella Genisi, dopo la trasposizione televisiva della prima stagione, torna su Rai Uno la seconda stagione. Luisa Ranieri interpreta il vicequestore originario di Bari, in grado di rappresentare la complessità del Sud abbracciando la sua femminilità e sensualità, senza nasconderla nel timore di essere vittima di stereotipi e pregiudizi.
Lolita Lobosco torna con nuove indagini e il mistero dietro la morte del padre: le indagini non si fermano e Lolita scoprirà pian piano cosa sia successo. La troviamo innamorata di Danilo (Filippo Scicchitano) e felice della sua vita lavorativa guardando sé stessa in modo sicuro e consapevole; dal suo carattere alla sua bellezza senza l’intenzione di snaturarsi. Non castiga la sua sensualità, ha un modo tutto suo per sedurre non solo dal punto di vista fisico, ma mentale. Riesce a guidare una squadra mobile di soli uomini con fermezza ma soprattutto con vivacità. E’ un punto di riferimento per la squadra, in primis Antonio Forte (Giovanni Ludeno) che da sempre ha un debole per lei e Lello Esposito (Jacopo Cullin) che è il braccio del trio.
Lolita sceglie ogni giorno; la carriera, l’amore, le amicizie, con una grande consapevolezza di sé mette al centro il lavoro e di fianco l’amore con le sue abitudini e le sue debolezze. Vediamo il suo essere forte e risoluta qualche volta vacillare, perché la vita è fatta di scelte e non sempre è facile fare quelle giuste, anzi quasi mai. quando finalmente credi di avercela fatta e ti senti “sistemata” da tutti i punti di vista, qualcosa vacilla e quello che credevi perfetto diventa un problema.
Lolita è una donna qualunque che si rispecchia in mille altre donne; è bella, è brava, non ha bisogno per forza di essere accettata e voluta da un uomo, si basta per quello che è. Una donna di oggi può rispecchiarsi benissimo in lei senza pensare troppo a quello che vedono o dicono gli altri ma fare solo ciò di cui si ha bisogno. Il regista Luca Miniero così come gli sceneggiatori Daniela Gambaro, Massimo Reale, Vanessa Picciarelli e Chiara Laudani, hanno plasmato il personaggio di Lolita come forte, pragmatico ma allo stesso tempo attaccato alla sua terra, alla sua cultura meridionale. Caratteristiche di modernità che ha come tutti gli esseri umani delle fragilità: è imperfetta e disfunzionale a livello sentimentale con un amore molto forte verso sé stessa.
Il vicequestore fa di Bari la sua forza, un nuovo nucleo moderno e identificativo per i baresi ma anche per chi la guarda da fuori. La geo località è molto rilevante nella serie; per Lolita le sue radici sono così importanti che il suo momento di confronto con la madre Nunzia (Lunetta Savino) donna di vecchio stampo e devota al marito defunto, e la sorella Carmela (Giulia Fiume) non mancano mai, si confidano i loro problemi di cuore e si scambiano consigli. Tutto viene calibrato e regolato attraverso la normalità con nuovi amori, nuovi intrighi e nuove storie.
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