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His Dark Materials

His Dark Materials – Queste materie oscure- la semiologia segreta di Pullman

di Silvia Simonetti

La segretezza levigata e stellare di Philip Pullman nasce come esigenza necessaria di saper raccontare mondi paralleli che vengono raffigurati simbolicamente da personaggi che ricorderemo come elementi divinatori laddove si può smascherare l’ingiustizia sociale, le persecuzioni antisemite, ogni leggerezza morale resta una reliquia silenziosa.

His Dark Materials

Il tacitus come rivincita spirituale dell’uomo, è proprio per questo che Pullman lascia il segno scritturale attraverso la teocrazia narrativa, con la trilogia di genere fantasy pubblicata dal 1995 all’anno duemila, Queste oscure materie (His Dark Materials) che si divide in tre fasi: La bussola d’oro, La lama sottile, il cannocchiale d’ ambra.

All’inizio tentarono di ricrearlo in un film di Chris Weitz ma alla fine vinse su tutto la serie televisiva anglo-statunitense della BBC in collaborazione con HBO, inoltre sotto la supervisione di Pullman che scelgono la protagonista Lyra Belacqua (Dafne Keen) che lotta e scopre la Polvere, una materia energetica e dorata di cui tutti ne parlano dal Magisterium, una dottrina morale del mondo parallelo e considera quest’ultima il peccato originale. Un universo peculiare laddove le persone hanno il loro daimon, spirito autentico che li rappresenta in forma animale, è l’anima che agisce e muta fino a giungere all’età matura in cui si consoliderà la sua immagine identitaria.

His Dark Materials

Ruth Wilson

Lyra troverà un’ Aletiometro,un oggetto che rivela gli eventi sia passati, presenti e futuri, ed è l’unica in grado di codificarlo al fine di ricercare la profezia che viene sabotata dall’organizzazione religiosa in cui compare Marisa Coulter (Ruth Wilson), donna e madre di Lyra che cercherà in tutti i modi di averla ma allo stesso tempo ingannarla con il suo potere ambizioso. Ancor meno il padre biologico di Lyra, all’inizio come ruolo Zio Lord Asriel (James McAvoy), incatenato nel desiderio di smascherare le leggi ancestrali di universi che nelle stagioni vedremo l’alternarsi di emisferi e credenze ben differenti tra loro, tra i Gyziani(nomadi) o l’estrema magia governata da streghe e orsi polari, spettri di roccia, gli Ingoiatori e altre figure fantasiose.
Quest’ultimi aiuteranno Lyra insieme ad altri personaggi e anche il pubblico è invaghito non soltanto dai semplici ed eleganti effetti speciali ma Pullman ci rigenera in un viaggio laddove l’esploratore è il pensiero fenomenologico o ancor meglio teologico; «per raccontare storie come Queste oscure materie non c’è mai abbastanza tempo».

L’autore ci pone il dubbio, ovvero in qualsiasi preludio oracolare, il male si traveste di pietà? O il bene resta un creatore velenoso di circostanze distruttive? Il 21 dicembre uscirà l’ultima stagione su Sky Atlantic e in streaming su NOW, sarà la resa finale in cui tutti noi, forse riusciremo a rispondere oltre i nostri limiti morali laddove interviene un’altra natura più grande di noi: convivere con l’ombra che nasce come materia oscura che ci punisce in un vortice senza fine ma la possibilità di recuperare il filo adiacente della luce, ritornando di nuovo a essere polvere irraggiungibile e recondita.

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