di Arianna Di Perna
Gianni (Pierfrancesco Favino), un cinquantenne in carriera, single, seduttore seriale e ossessionato dalla forma fisica, è la rappresentazione dell’uomo medio che non ammette deviazioni: o è così o non se ne fa nulla. Riccardo Milani riesce a realizzare un film onesto, una commedia intelligente producendo riflessioni tutt’altro che comiche: analizzare il suo comportamento per analizzare noi stessi, perché in fondo seguire le rocambolesche vicende di Gianni mentre si vanta delle proprie conquiste e mente per conquistare Chiara (Miriam Leone) che è veramente paraplegica, ci fa capire quanto sia difficile accettare le diversità e ciò che non conosciamo.
Corro da te è una commedia delicata che affronta il tema della disabilità senza retorica e per niente perbenista. E’ una commedia di genere, divertente e realista con i suoi pregiudizi e allo stesso tempo mostrando la quotidianità di chi è disabile. Momenti che coesistono in queste scene senza essere dissonanti e inappropriati. Ovviamente il supporto di persone disabili ha aiutato e partecipato alla preparazione del film; il regista ha fatto capire come queste persone sulla sedia a rotelle, ci tenessero a far capire l’ironia feroce che proprio loro fanno su sé stessi e la loro disabilità. Questo il modo di chiedere normalità per non essere sempre politicamente corretti.
La cialtroneria di Gianni e la sua redenzione per l’amore fa capire come siamo labili e cerchiamo di difenderci da qualcosa che alla fine ci colpisce sempre come gli affetti. In Chiara invece, troviamo la voglia di mordere la vita, un mix di emozioni e sentimenti che ci fanno invidiare la voglia di ricercare quell’amore puro e vero. Lei vive pienamente consapevole della sua condizione e soffrendo umanamente di questo, ma non perdendosi d’animo per una circostanza che ovviamente non può cambiare. Quando incontra Gianni sente che la sua vita sta cambiando ma non sa che anche quella altrui sarà messa a dura prova.
Troviamo un film che solleva lo spirito riflettendo su un tema ancora complicato da affrontare ma importante per la nostra redenzione come esseri umani. Il ruolo di Miriam Leone è solido, lei è la prima a non aspettarsi nulla da quest’uomo e non ha bisogno di lui per essere davvero completa, sa vivere la sua vita accettando sé stessa. Favino interpreta un cinico, una persona senza scrupoli, frutto solo di una grande insicurezza, la loro simbiosi dà vita a due personaggi molto distanti tra loro; miccia per far scattare una scintilla, una chimica importante per una grande attrazione fisica e mentale.