News
Marcello Mio (Giugno 9, 2024 9:01 pm)
Andrea Zucchi – Remix Hermeticum (Aprile 10, 2024 12:55 am)
Nonna Carla (Marzo 20, 2024 9:14 am)
Dune – parte due (Marzo 15, 2024 1:39 pm)
Romeo è Giulietta (Marzo 15, 2024 1:38 pm)
Il Padrino (Marzo 6, 2024 9:31 am)
Night Swim (Marzo 6, 2024 8:48 am)
pattimatrimoniali libro

#Pattimatrimoniali: Per vivere felici, contenti e lontano dai tribunali

di Micaela Solbiati e Noemi Stucchi

Pattimatrimoniali

Con #Pattimatrimoniali edito da Sperling & Kupfer, le fondatrici dello Studio Legale MDV Daniela Missaglia e Valeria De Vellis raccontano (citando il sottotitolo) come sia possibile “vivere felici, contenti e lontano dai tribunali” grazie ai “prenuptial agreements”, i tanto noti “accordi prematrimoniali” d’oltreoceano.

Qual è la situazione in Italia e ad oggi cosa può essere considerato un accordo prematrimoniale?
Le autrici specializzate in diritto di famiglia e delle persone affrontano l’argomento con parole semplici e così, di pagina in pagina, tutti i nodi vengono al pettine.

Per chi avesse il piacere di approfondire l’argomento, con Not Only Magazine avevamo già conosciuto l’Avvocato Daniela Missaglia attraverso un’intervista a lei dedicata  e con uno sguardo su altre pubblicazioni come “Ingiustizia famigliare”, “Crimini d’amore” e “Un colpevole silenzio”.

Voi firmereste un patto prematrimoniale?

“Voi firmereste un patto prematrimoniale?” è il titolo del capitolo che inizia a pagina 63 ed è anche la prima domanda che viene in mente di rivolgere a noi stessi. Immaginandoci nel giorno del fatidico sì, al romanticismo si dovrebbe aggiungere una buona dose di pragmatismo.

Con tanta esperienza sull’argomento, le autrici concedono dell’ironia già sul retro della copertina, perché “si sa…l’amore è eterno finché dura” e gli ostacoli sono dietro l’angolo. Ma a tutto c’è rimedio, perché “se il destino non si può controllare, il finale della storia sì’” e “quando per farlo esistono accordi prestabiliti, anche un cuore spezzato può far meno male”.

L’esistenza del patto prematrimoniale e l’idea stessa del divorzio costituiscono un’evoluzione del significato stesso di famiglia.

Ad esempio, sapevate che il divorzio ha preso piede in Francia dopo la Rivoluzione Francese come “trionfo della liberà individuale”?
Peccato che in Italia abbiamo dovuto pazientare fino al 1970 per vedere introdotto il divorzio nel nostro ordinamento con la legge n. 898 e il 19 maggio 1975 per l’approvazione della legge 151 in cui viene stabilita l’assoluta parità dei coniugi.

“In pratica, i giudici ci stanno dicendo che la famiglia non è più – come potrebbe essere il contrario?- quella degli anni Cinquanta con la moglie che si prende cura del focolare e della famiglia e del marito che porta a casa lo stipendio” (p. 62)

Prima di essere una rivoluzione giuridica, i patti prematrimoniali si confrontano con il giudizio comune perché spesso vengono considerati in antitesi a quel “finché morte non vi separi” che sancisce l’indissolubilità del vincolo del matrimonio.

Nell’arco dei secoli il matrimonio è sempre stato considerato un “collante della società” tanto da decretare quelli che possono essere “gli assetti personali, famigliari ed economici” (p. 22)

In linea con i cambiamenti della società, le autrici suggeriscono: “Perché dunque non considerare la firma di questo accordo come un ulteriore e nobile gesto d’amore fondato sulla volontà di perseguire i progetti famigliari, sull’onestà e sulla consapevolezza che i sentimenti possono mutare?”

Oltre a quel “finchè morte non vi separi” bisogna considerare che, tra i doveri del matrimonio, è presente l’obbligo di solidarietà economica tra i coniugi.
Così, per essere ritenuto valido, l’accordo prematrimoniale deve essere dichiarato equo dal tribunale e non può dichiararsi tale nel momento in cui “le persone coniugate siano indotte, o persino incentivate, a divorziare per una vantaggio economico” (p.97)

La legge sta cambiando

Se dovessimo pensare a qualche accordo prematrimoniale ci verrebbero in mente quelli dei vip di Hollywood e di alcune celebrità per lo più americane. Ebbene sì, i prenuptial agreements fanno rima con gossip.

Non è solo una questione economica: nell’accordo prematrimoniale tra Brad Pitt e la Jolie vedremo un’interessante scelta riguardo ai figli, mentre di tutt’altro tipo è il contratto tra JLo e Ben Affleck.
“Chissà invece Jeff Bezos, il fondatore e patron di Amazon, quanto si sia maledetto per non aver sottoscritto un patto prematrimoniale dal momento che, divorziando dalla moglie MacKenzie Scott, ha perso lo scettro dell’uomo più ricco al mondo conferendole metà del proprio (immenso) patrimonio.” (p. 41)

Riguardo alla Royal Family, Elisabetta II non sottoscrisse nessun patto prematrimoniale con Filippo “forse per la sua cieca fiducia nell’indissolubilità del vincoli matrimoniali in casa Windsor” (p.50). Da qui si avvicendano le scelte tra i vari regnanti a partire da Carlo e Lady D., William e Kate, Harry e Meghan e di nuovo Carlo e Camilla.

In Italia è possibile sottoscrivere i patti prematrimoniali?
In verità nel 2012 è stata approvata dal Tribunale di Torino la sentenza della Corte di Cassazione (n.23713 del 2012) che ha creato un significativo precedente per sdoganare nell’ordinamento giuridico i patti prematrimoniali.
Accordi che dovrebbero essere studiati e redatti dagli esperti di settore per non incorrere in clausole che potrebbero ritenersi non valide.

L’ultimo aggiornamento legislativo che potrebbero imprimere un giro di vite riguarda la Riforma Cartabia dell’1 marzo 2023. Ammettendo che si possa promuovere il giudizio di separazione e divorzio in un unico procedimento, si preannuncia un “superamento di quel principio che vietava i cosiddetti accordi in vista del divorzio, ossia quelle pattuizioni che, in sede di separazione, i coniugi stipulavano regolando le future condizioni divorzili” (p.123)

Si spera quindi che anche l’Italia possa seguire l’esempio dei tanti Paesi che hanno già abbracciato una definizione dei patti prematrimoniali, Stati in cui si è visto come non è vero che “non seguono più divorzi, ma divorzi più brevi. E meno conflittuali.” (p.124)

Conclusioni

In fondo a questo libro possiamo trovare alcuni esempi per la compilazione di ciò che potrebbe ritenersi un patto prematrimoniale valido a tutti gli effetti.
Nel gioco in cui possiamo prenderci poco sul serio, chi non avrebbe voluto firmare delle clausole per stabilire tutti i dettagli della propria vita coniugale? A partire dai pranzi in famiglia al possesso del telecomando sulla poltrona davanti alla tv, le autrici si sono divertite nel creare un fax simile e la risata è a portata di mano.

Per il lettore che si troverà in mano il nuovo libro delle autrici dello Studio Legale MDV, di pagina in pagina troverà tutte le risposte. Esempi concreti, casistiche realmente avvenute e FAQ, le domande più ricorrenti sull’argomento. Il tutto mixato con una buona dose di gossip, senso pratico e tanta ironia.

Lascia un commento