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Intolleranze elementari – Elisabetta Darida

di Noemi Stucchi

Nel palazzo sul fiume che visto da sotto sembra una nave, ci sono diverse persone.
Alcune ci abitano, altre sono solo di passaggio. Tra di loro a volte si conoscono bene, in altre meno. In entrambi i casi poco importa; siamo pur certi che ognuno penserà di poter dare un giudizio sull’altro.

Intolleranze elementari è il titolo del nuovo libro di Elisabetta Darida edito da L’Erudita (Giulio Perrone Editore).
In un susseguirsi di venti storie brevi impariamo a conoscere meglio gli abitanti di questo palazzo sul Tevere.
Storie di persone che si intrecciano tra loro; la storia che viene dopo ci farà comprendere meglio quella che abbiamo appena letto.

Al centro di ogni racconto il lettore ritroverà una serie di pregiudizi, quelle “intolleranze elementari” che:

 «il più delle volte sono “piccole” – elementari appunto – si infiltrano inarrestabili e si nutrono di cliché, frasi fatte, gesti inconsapevoli divenuti abitudini o convinzioni»

Con un gioco di parole, le intolleranze elementari rimandano proprio quelle “alimentari”; qualcosa di lieve che alla lunga, di giorno in giorno, diventa indigesto.
Così come ci ricorda l’autrice, queste intolleranze non sono altro che:

«una piccola manifestazione della diversità che ci turba.»
[E.Darida in conversazione con Il posto delle parole, qui l’intervista completa]

Intolleranze elementari ha il merito di riuscire a trattare con grande ironia tematiche complesse. Un libro che riesce a strappare una risata ma che allo stesso tempo riesce a fare riflettere.
Storie di maltrattamenti e le protagoniste sono loro, le donne; ed ecco che viene messa in luce la capacità di far fronte alle avversità e di dire “basta”.

L’autrice è una figura silenziosa, si nasconde dietro ai suoi personaggi per dar loro voce. Di capitolo in capitolo, sono loro a raccontarsi in prima persona.
Sulla carta prendono così forma i pensieri più intimi, opinioni personali e punti di vista divergenti. Cambia la voce, cambia il modo di scrivere; ma lo stile è sempre chiaro, semplice e arriva diretto a chi legge.

Leggendo, alcuni potranno riconoscere nel proprio vicino di casa un’insopportabile Signora Castellini Guarnieri, una donna borghese di una certa età con la puzza sotto al naso che proprio non riesce ad adattarsi a questi tempi che cambiano. Arroccata nelle sue convinzioni c’è anche Olivia, bigotta fino al midollo. Non si può non provare simpatia per la spontaneità di Sebastian o tenerezza per l’umiltà e il sacrificio di una madre come Serafina e la sua rivincita. Poi ci sono storie come quelle di Adila che sono impossibili da mandare giù. Storie di genitori e di figli, di incomprensioni generazionali; storie d’amore più o meno convenzionali.

E poi, come in una notte di mezza estate (si chiama proprio così l’ultimo capitolo del libro), questi personaggi da sempre legati da fili invisibili sono destinati a incontrarsi.

Elisabetta Darida cambia stile narrativo a seconda di chi parla sperimentando diversi “toni di voce”; con inflessioni dialettali e del parlato, dal linguaggio più strutturato si passa alla spontaneità dei dialoghi.
Tante storie, tante voci, tanti stili che rende unico il contributo di ogni figura.
Pagina dopo pagina, il lettore si trova così “a tu per tu” con il protagonista di ogni storia.
E nel palazzo che visto da sotto sembra una nave potreste incontrare chiunque e riuscire a rivedere, in ognuno di loro, anche un po’ di noi stessi.

ELISABETTA DARIDA
nata a Roma, ha lavorato in Rai come programmista regista curando programmi culturali radiofonici, ed è stata responsabile dell’ufficio stampa dell’Università Bocconi e di Accenture Italia. Ha poi abbandonato la vita d’azienda per dedicarsi alla sua passione: scrivere.
Nel 2021 è stata finalista alla XXI Edizione del Premio letterario internazionale “La donna si racconta”. Ha scritto racconti pubblicati in diverse antologie.
L’ERUDITA
L’Erudita, marchio di Giulio Perrone Editore, è una casa editrice indipendente con un ampio catalogo che spazia dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia ai racconti. L’amore per ogni forma di storia, che sia in versi o in prosa, garantisce la varietà delle sue pubblicazioni, con una particolare inclinazione verso le novità interessanti. L’Erudita crede nel potere comunicativo dei libri, che creano mondi intorno a sé e hanno il dono di riunire le persone e per questo non si stanca mai di andare a caccia di storie. Questo ne fa una casa editrice contraddistinta dalla sperimentazione, dalla curiosità e dall’inclusività.

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