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L’eleganza di Ricci, il gentleman della bellezza

di Vittoria F. M. Dubini

Franco Maria Ricci, celebre editore d’arte e grafico, appassionato collezionista e raffinato esteta è una delle personalità intellettuali più influenti a livello mondiale. La sua costante curiosità eclettica alla ricerca della bellezza, nelle sue molteplici accezioni, ha preso forma e trovato riparo nelle sue stupefacenti creazioni, i libri con i quali ha abbagliato il mondo, tracciando un segno elegantissimo e indelebile.

“La bellezza è dappertutto e da nessuna parte, si tratta di succhiarla, di farla venire su. Ci sono delle cose che diventano belle anche se sono orribili, brutte e disarmoniche” F. M. Ricci in Éphémère. La Bellezza inevitabile.

Franco Maria Ricci a bordo della sua Jaguar E, Piazza Duomo, Parma. Credits: Ugo Mulas

Franco Maria Ricci nasce a Parma dove si appassiona d’arte e di letteratura fin da giovanissimo, da curioso geologo trova nel disegno grafico spazio di espressione creativa e inizia la sua attività come graphic designer, distinguendosi per il segno elegante nella progettazione di marchi, manifesti, campagne pubblicitarie. Nel frattempo, rimane folgorato dalla bellezza e raffinatezza dei caratteri tipografici di Giambattista Bodoni, personaggio che la città di Parma inevitabilmente evoca, dal quale trae il gusto neoclassico e la passione come bibliofilo. Ricci esordisce brillantemente come editore con il successo della ristampa del capolavoro bodoniano, il Manuale Tipografico, in tre volumi tirati in novecento esemplari, stampati su carta di Fabriano e rilegati in pelle nera. I caratteri bodoniani, riportati alla luce nel loro splendore e nitidezza, diventano un elemento formale costantemente presente nella grafica pubblicitaria ma anche nell’avventura editoriale appena intrapresa.

Nel 1965 nasce la prestigiosa casa editrice Franco Maria Ricci e con essa la rinascita di un’altra meraviglia in caratteri bodoniani, l’Oratio Dominica, preceduta dal discorso per la pace di Paolo VI alle Nazioni Unite, la ristampa dell’Encyclopédie de Diderot et d’Alembert e la serie di stupefacenti collane che segnano una vera svolta nel mondo editoriale. Così, I segni dell`uomo, Morgana, Quadreria, Luxe calme et volupté, La biblioteca blu, La Biblioteca di Babele, Guide impossibili, Grand Tour… sono tutte collane di diversa natura che raccolgono e raccontano le più svariate e bizzarre esperienze estetiche e narrative. Le collane nascono dalla curiosità del Ricci neoclassico attratto dal passato, grande viaggiatore alla ricerca dell’arte sconosciuta, assiduo frequentatore di musei e biblioteche per la riscoperta di meraviglie inedite. Stampate in italiano, inglese, spagnolo, francese, latino, le edizioni di Ricci si distinguono per la raffinatezza grafica, la bella tipografia, le proporzioni nell’impaginazione e l’armonia compositiva. Connotate da preziose rilegature, talvolta rivestite da seta nera e lettere oro, ospitano meravigliose immagini incollate a mano sulle pagine di carta azzurrina e i testi di Borges, Barthes, Eco, Calvino, Cortázar, Giono, Arbasino… . Il lettore si immerge nella contemplazione di immagini grandiose e nel piacere della lettura di testi firmati da autori eccentrici o racconti di carattere fantastico, specialmente nel caso delle collane dedicate alla narrativa.

Jorge Luis Borges e Franco Maria Ricci, Milano, Credits: Massimo Listri

Il successo editoriale raggiunge il massimo splendore ed entusiasmo internazionale quando nel 1982 nasce la seducente rivista d’arte FMR, fondata insieme a Laura Casalis e alcuni collaboratori eccellenti come Giulio Confalonieri, Massimo Listri, Vittorio Sgarbi e Giovanni Mariotti. FMR – Ephémère alla francese – nel suo ricchissimo ed eclettico repertorio coglie la bellezza atemporale di splendori mai visti, raccontati con immagini accattivanti,  accompagnate da studi di iconologia o storia dell’arte firmati da autori esperti e da brani letterari eccellenti. L’iconografia predomina con molteplici sequenze di pagine occupate interamente da immagini straordinarie, realizzate da fotografi illustri, che riproducono particolari e scorci ai quali l’occhio nudo non potrebbe arrivare. L’impiego del nero con il quale Ricci si distingue fin dalla prima copertina della prima collana, usato ora come cornice per dar risalto alle immagini intensificandone la visione ed evidenziandone i dettagli, diventa una cifra costante tanto nei libri come nella rivista. L’uso innovativo del nero, che deriva dal Ricci grafico e raffinato esteta, mette in rilievo forme, volumi, colori, consistenza, costringendo il lettore all’osservazione attenta dell’oggetto nel silenzio dell’oscurità. FMR, la rivista dalla copertina nera dove risaltano i caratteri bodoniani, rimane fedele al gusto e al rigore estetico dello stile di Ricci, attraverso una nuova forma grafica sviluppata in armonia con le parallele collane. Definita «la perla nera», «la più bella rivista del mondo», lanciata con successo e stampata in italiano, inglese, francese, spagnolo, conosce grande diffusione, dimostrandosi un fenomeno editoriale di rilevanza mondiale.

Franco Maria Ricci con le edizioni FMR, Credits: Archivio fotografico Franco Maria Ricci

Ephémère allude al carattere effimero della realtà e, nel 2004, Ricci cede la sigla della rivista, FMR. Comincia allora a studiare la realizzazione di un enorme labirinto di bambù, in provincia di Parma, che avvolga luoghi dove riunire, conservare e mostrare la sua opera intera. Sorta da un susseguirsi di sogni e di vicende, l’idea del labirinto lo intriga fin dai primi incanti fanciulleschi per poi riemergere – come un fantasma del suo immaginario – con la lettura e poi l’incontro determinante con Borges. Consapevole dell’impossibilità di ricreare le realtà infinite dei racconti di finzione borgesiani, come promesso allo scrittore argentino, progetta il più grande labirinto di bambù al mondo, evocando simbolicamente la sensazione della biblioteca senza fine, come quella di Babele. Il Labirinto della Masone – realizzato insieme agli architetti Davide Dutto e Pier Carlo Bontempi e aperto al pubblico nel 2015 – è un’enorme piantagione di bambù dove perdersi e ritrovarsi percorrendo tre chilometri di gallerie verdi che si incrociano e biforcano.

Franco Maria Ricci nel Labirinto della Masone, Credits: Yann Monel

All’interno del parco di bambù, negli splendidi edifici neoclassici con mattoni brillanti a vista dove ha sede la casa editrice, trovano posto un ristorante, un caffè, delle suites, una cappella a forma piramidale e un grandioso museo/biblioteca dedicato a ripercorrere l’opera di Ricci nella sua completezza e complessità. A partire dai progetti grafici, passando per gli eleganti volumi delle collane, affiancati a tutti i numeri della seducente FMR, si accede alle passioni dell’editore come bibliofilo e collezionista. Oltre ad alcuni volumi della cospicua raccolta dei capolavori bodoniani, sono esposte tutte le edizioni di un altro esponente importante della bibliofilia italiana, Alberto Tallone. La ricca ed eclettica collezione d’arte, di oltre 500 opere, svela il gusto, le curiosità, le preferenze e i rifiuti dell’editore, in armonia con gli orientamenti e le scelte della parallela attività editoriale. La collezione permanente conduce gli spettatori a un’ala dell’edificio dedicata alle mostre temporanee, dove vengono esposte le opere di artisti eccentrici scovati dalla curiosità che ha sempre animato l’editore, trasmessa anche nell’organizzazione di eventi e attività culturali esclusive.

Labirinto della Masone, vista dalla torre panoramica, Credits: Vittoria F. M. Dubini

“Solo chi ha visto molto sa riconoscere davvero il bello, là dove si mostra e anche dove si nasconde. La bellezza è sempre stata un mestiere per me, è il mio modo di guardare le cose e interpretarle, è la mia vita”. F. M. Ricci in Éphémère. La Bellezza inevitabile.

Sotto il segno della bellezza, l’attività editoriale di Ricci diventa arte creando un serpente di libri che si distinguono istantaneamente per quello stile unico, inconfondibilmente raffinato, che ha fatto scuola nel mondo. Le sue edizioni sono opere d’arte a forma di libro destinate a chi cerca il libro come oggetto emozionante dal quale emerge la bellezza mai goduta e mai percepita di tesori inediti, traendone conoscenza e piacere. Il lavoro abbagliante di Ricci si riflette in un’opera altrettanto straordinaria a forma di labirinto, immagine metaforica della vita dell’editore il quale intraprende coraggiosamente i sentieri più intricati e inesplorati, dove la curiosità non ha confini, alla ricerca della bellezza emozionante qui preziosamente custodita. L’ambizioso progetto, uno sfizio eccentrico che diventa un lascito culturale grandioso, ambisce a conservare e condividere le passioni e le creazioni stupefacenti di un singolo con un pubblico il più eterogeneo possibile. Franco Maria Ricci è un gentleman della bellezza, la cui eleganza intrinseca al suo essere risiede nel proposito di lasciare traccia di sé, come ogni uomo di cultura, restituendo il segno della bellezza atemporale attraverso un patrimonio artistico straordinario. Ricci offre ai protagonisti del presente e a quelli della posterità il dono più prezioso al quale si possa ambire, custodito nel labirinto più grande al mondo, anche se di più grande ancora, come Borges insegna, rimane il deserto.


www.francomariaricci.com

Bibliografia
 –  Breve biografia di Franco Maria Ricci fornita dall’Ufficio Stampa del Labirinto della Masone.
 –  F. M. Ricci, G. Mariotti, Labirinti,. Rizzoli, 2014.  F. M. Ricci «Perché un labirinto».
 – F. M. Ricci, V. Sgarbi, C. Mingardi, G. Mariotti, A. Fernández Ferrer, Labirinto della Masone, Franco Maria Ricci, 2015. C. Mingardi «Pazzo per Bodoni», G. Mariotti «Editoria come Arte», V. Sgarbi «Collezionista per destino».
 –  F. M. Ricci, L. Casalis, G. Godi, La collezione d’arte di Franco Maria Ricci, editore e bibliofilo, Franco Maria
Ricci,  2004. G. Sissa «Ephémère».

Filmografia
 –  Franco Maria Ricci, editore, designer, collezionista, prodotto da Quadro Film, regia di Vittorio Armentano.
 –  Éphémère. La Bellezza inevitabile, Trailer ufficiale, prodotto da Catrina Producciones, regia di S. Marcelli, B. Ainis, F. Ferri, 2017.

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