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Guillermo del Toro Pinocchio

Pinocchio di Guillermo del Toro

di Francesca Bianchessi

Pinocchio di Guglielmo del Toro

C’è un bel po’ da dire su questo film. Un po’ perché il personaggio di Pinocchio è così ampio da toccare tante tematiche, che è quasi impossibile non richiamarne qualcuna quando si ha a che fare con lui. Un po’ perché Guillermo del Toro prende una via distante rispetto alla storia originale e va a sottolineare alcuni aspetti del personaggio che, forse, non sono sempre così evidenti.  Attenzione quindi a quel “di Guillermo del Toro” perché dà la chiave di lettura per tutto il film, non più quindi il classico Pinocchio ma un Pinocchio che prende vita a sé e dell’originale prende solo gli elementi necessari a rappresentare la visione del regista.

Guillermo del Toro Pinocchio

PINOCCHIO (Pictured) GUILLERMO DEL TORO. Cr. mandraketheblack.de/NETFLIX © 2020

Pinocchio, cos’ha in comune con gli altri film di Guglielmo del Toro

E che cosa ci vuole raccontare il regista? Tra gli infiniti aspetti che Pinocchio porta con sé, del Toro ne prende principalmente due, il primo è “quel che ci rende umani”. Questo tema, in realtà, lo rintracciamo in altri film di del Toro (Hellboy, 2004; La forma dell’acqua, 2017), qui dichiaratamente ripreso sia dal personaggio originale di Pinocchio sia al mostro Frankenstein. Sono questi due, esseri creati e come bambini per loro il mondo è sconosciuto. Quindi vi interagiscono e lo scoprono maldestramente mettendosi e combinando un sacco di guai.

Sintomatica qui la scelta della tecnica per realizzare il film: la stop motion. Non solo Pinocchio è creatura realizzata e animata nella storia di Collodi, ma qui è come se fosse creata e animata due volte.
Parleremo più diffusamente della tecnica più avanti, per ora concentriamoci sulle tematiche.

Guillermo del Toro Pinocchio

Guillermo del Toro’s Pinocchio – (L-R) Gepetto (voiced by David Bradley) and Pinocchio (voiced by Gregory Mann). Cr: Netflix © 2022

Pinocchio tematiche del film

E il secondo tema portante nella pellicola è il rapporto padre/figlio. Se nella storia originale (e nelle molte trasposizioni) Geppetto è un dolce e arzillo vecchietto che, forse più ingenuo dello stesso Pinocchio, con occhi tristi affronta i pericoli del mondo per ritrovare il figlio perduto, qui è un uomo distrutto dopo la perdita dell’amato figlio Carlo.
Addirittura Geppetto intaglia Pinocchio da ubriaco, infatti è asimmetrico: ha solo un orecchio. Ben avvezzo alla crudeltà della vita, il vecchietto, dapprima felice per il miracolo del burattino vivente, subito si rende conto che Pinocchio non è per nulla simile al “suo Carlo”. Si può dire quindi che entrambi, Geppetto e Pinocchio compiano un viaggio di formazione: l’uno deve accettare il primo per com’è, il secondo deve costruirsi e crescere.

Geppetto e totalitarismi

Ma il personaggio di Pinocchio è davvero troppo ampio per non prender dentro altri temi, già studiati e visti in filigrana. Qui sottolineiamo il più acuto ed esposto con la semplicità di due battute. Geppetto è a messa, in una chiesa dove ha realizzato un crocefisso in legno, mai portato a termine dalla morte di Carlo, viene raggiunto da Pinocchio che si mostra in tutta la sua vivacità e le persone si spaventano, lo chiamano demonio! Più tardi chiederà al padre Geppetto: “Perché amano lui e odiano me?”. Oltre ad essere una frase struggente e sintomatica di quel contatto, già intravisto da qualcuno, tra la figura del Cristo e di Pinocchio. Intrigante connessione, soprattutto date la morte e risurrezione che tocca Pinocchio sia in questo film che nella storia originale.

Guillermo del Toro

Guillermo del Toro’s Pinocchio – (Pictured) Pinocchio (voiced by Gregory Mann). Cr: Netflix © 2022

Ultima cosa, non in ordine di importanza, che citiamo è la trasposizione in epoca fascista della vicenda. Intravediamo qui, come nel precedente film di del Toro Il labirinto del fauno del 2006, come la vicenda storica fa da sfondo alla vicenda principale, che ha una chiave misteriosa e mistica. Quel potere che i totalitarismi vorrebbero e bramano, ma nel contempo non comprendono e, quindi, non ottengono.

Pinocchio

Guillermo del Toro’s Pinocchio – (L-R) Pinocchio (voiced by Gregory Mann) and Count Volpe (voiced by Christoph Waltz). Cr: Netflix © 2022

Stop Motion

Torniamo a parlare della tecnica perché, in questa pellicola, vediamo quanto la tecnica per la rappresentazione di un’opera influisce sulla sua realizzazione. Leggendola in questa chiave, sembra impossibile che il primo Pinocchio in stop motion abbia dovuto attendere così tanto per vedere la luce. Serve però sapere che, la stop motion (o passo una all’italiana), è stata tra le primissime tecniche cinematografiche utilizzate, i pupazzoni dei primi film di Godzilla e King Kong sono fati con questa tecnica. Ma è una tecnica lunga, molto lunga. Inoltre i film d’animazione sono “rimasti relegati” al disegno a lungo tempo, mentre le atre tecniche facevano parte di una piccola, ma presente, minoranza. Un sentito grazie a Henry Selick (e a Tim Burton) che con The Nightmare before Christmas (1993) hanno fatto uscire questa tecnica dall’angolo in cui era e così crescere per regalarci pellicole pazzesche. Un esempio di come questa tecnica vada a valorizzare storie altrimenti irrealizzabili è “Anomalisa” (Kaufman 2015).

Perché però in “Pinocchio di Guillermo del Toro” è così calzante come tecnica per questo film? Perché Pinocchio, non è solo creato e animato due volte come abbiamo detto, ma il suo rapporto con la morte lungo tutto il film in combinazione al fatto che non muta mai, lo rende un personaggio veramente struggente. Similmente a L’uomo bicentenario (Columbus, 1999), Pinocchio, deve sempre dimostrare di essere vivo mentre, contemporaneamente, rimane “fuori dal tempo”.

Non credo esistano versioni così struggenti e dolci del personaggio. Consigliatissimo, dopo la visione del film, di guardare il dietro le quinte di 30 minuti sulla realizzazione del film. Vedrete oltre al lavoro che sta dietro all’animazione, il livello del cast di attori: è quello che capita se il minimo che hai è Cate Blanchett che ti doppia una scimmia.

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