di Eleonora Attolico
      Guai a chiamarle pashmine… “Sono sciarpe e stole italiane. La parola pashmina si riferisce a un prodotto proveniente dall’India “corregge, con una certa verve,  Dianora Salviati incontrata in showroom, a Milano, durante la settimana della moda. Non è stato facile. La designer ha voluto aspettare la nuova collezione primavera-estate in un tira e molla durato quattro mesi. La sua è una storia di successo, una ricerca continua su combinazioni di colori e filati raffinati. Gran parte dei modelli sono tessuti a mano su antichi telai. Visti al collo di Mick Jagger, Oprah Winfrey, Brad Pitt e Angelina Jolie. E, se gli antenati contano qualcosa, è giusto ricordare che, nella storia dei Duchi Salviati, Jacopo tra il 1386 e il 1398, risulta immatricolato nell’Arte della Lana a Firenze. Dirigeva diverse botteghe prima di lasciare l’attività e dedicarsi alla politica. Ma i Salviati erano noti soprattutto come banchieri, imparentati (e spesso in lite) con i Medici. Diventarono, nel corso dei secoli, cardinali, filosofi, scienziati. Più recentemente sono conosciuti per essere stati i fondatori dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma.
Il logo delle sciarpe? Lo stemma di famiglia, un zigzag bianco e arancione, grafico e contemporaneo che, invece, risale al Dodicesimo secolo. In quanto alla sede del marchio si trova nella tenuta di famiglia, a Migliarino, vicino a Pisa. Â Ma lasciamo da parte la storia e parliamo di moda.
Come descriverebbe le sue sciarpe?
Un prodotto di lusso. In questa collezione abbiamo utilizzato cashmere finissimo soprannominato piuma ma anche cashmere e seta oppure lino. Inoltre proponiamo capi realizzati con il bambù e l’eucalipto. Sono fibre naturali, i colori che usiamo eco-friendly, provengono da semi raccolti in campagna. Più in generale tutta la collezione è ecologica in linea con la direzione che sta prendendo la moda nel mondo.
Rispetto all’abbigliamento sembra più difficile trovare fonti di ispirazione. Come fa a rinnovarsi ad ogni stagione?
Cammino per la strada ma soprattutto mi aiutano i viaggi. Osservo i colori di alcuni luoghi come l’India da cui traggo spunti anche se è molto difficile riprodurre le stesse tinte che realizzano là . Vado anche in Africa, in particolare mi ha colpito l’Etiopia. Consulto libri, mi reco alle fiere di settore come Pitti Filati o Première Vision a Parigi. Faccio ricerca. Ha avuto successo la mia collezione vintage.
Ce la vuole raccontare?
Sono vecchi foulard carré in seta degli anni Sessanta e Settanta che abbiamo doppiato sul cashmere e dipinto a mano. Ogni sciarpa è un pezzo unico. Costano di più. Tra gli 800 e i 1.000 euro. Per il resto la forchetta di prezzi varia dai 260 ai 570 euro.
Che nuove proposte ci sono per la prossima stagione?
Oltre a stole e sciarpe, abbiamo realizzato caftani in bambù dipinti a mano da ragazze piuttosto giovani, hanno tra i venti e i venticinque anni. In generale la mia strategia è quella di puntare su un prodotto diverso e di qualità . I filati che utilizziamo provengono dalla Toscana, dalle aziende intorno a Lucca. E’ un’area che ha conservato gli antichi telai. Vale la pena farli funzionare perché, con la tessitura a mano, si possono ottenere risultati sorprendenti inserendo altri materiali come la pelle o la pelliccia. Sono combinazioni che, con le macchine industriali, non si possono realizzare.
Dove vendete di più? Lei è quasi più conosciuta all’estero…
Parecchio negli Stati Uniti ( Il New York Times e Town and Country le hanno dedicato vari servizi n.d.r.). Le mie sciarpe si trovano da Barneys e da Amaree’s un magnifico store di Newport Beach. Vendiamo sia in Europa che in Asia. A Londra, in Germania, Svizzera e in Italia in particolare a Capri, Palermo, Milano e Roma. A Parigi le trova al Bon Marché. Â
Come va l’ecommerce?
Stiamo rifacendo il sito www.dianorasalviati.com. Â Nel complesso incide dal 15 al 20 per cento ma penso che, con il nuovo web design e una strategia mirata, potremmo incrementare.
![Dianora Salviati Dianora Salviati](https://www.notonlymagazine.it/wp-content/uploads/2018/10/Ritratto-Dianora-Salviati-con-Showroom-2.jpg)
Dianora Salviati