a cura di Ilaria Mozzambani
Il 28 febbraio 2011. Il suo ‘bosco segreto’ di via Ovidio 26 viene violato da una potatura esagerata. Furiosa, Marina esce per una passeggiata per le vie di Roma, attraverso cui Marina ripercorre una serie di ricordi di vita, dalle sue prime esperienze nel cinema, come quando Bob Evans le propose di interpretare il ruolo della protagonista di “Love story”, che rifiutò, o la regia in Venezuela di “Cattive ragazze”. Rivive vicende controverse, come la costruzione del progetto per l’ Ara Pacis di Richard Meier, o il Pincio, per il quale si è battuta per evitarne lo sfacelo con la costruzione di un nuovo parcheggio, o l’abbattimento dei platani secolari della città.
“Invecchierò ma con calma” è un racconto autobiografico di una donna che persiste in un universo di passioni, pensieri e sentimenti, di un “inventare ogni minuto delle vita” riempiendo ogni giorno della nostra esistenza, non importa a quale età, ma non rinunciando mai alla voglia di anticonformismo e di libertà.
Questo libro racconta di una donna, imprevedibile, sorprendente: Marina racconta di sé quello che probabilmente nessuna avrebbe il coraggio di raccontare. La passione dei sentimenti per le persone amate, per la sorella Paola, morta di cancro, per la figlia Lucrezia, con la quale ha da sempre un rapporto difficile, per il figlio adottivo Andrea, e per il suo grande amore, Carlo Ripa di Meana.
Ma dietro alla sua facciata di spensieratezza ci sono state fatica, determinazione e sofferenza. Le battaglie nei valori in cui crede e una vanità che non è stata solo un vezzo ma una forza, perché le salvò la vita nella battaglia contro la malattia: invece di piangersi addosso, non ha mancato un evento o una festa, armata di cappellini e tacchi, da donna battagliera quale è.