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Hope: 12 anni dalla parte dei bambini in difficoltà

25 Gennaio 2019
1.033 Views
di Cristina Ruffoni

“Si vede bene solo con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”
Saint Exupery

Hope è un’organizzazione non profit, laica e indipendente, fondata da Elena Fazzini nel 2006, che aiuta bambini e comunità in difficoltà in Italia e in Medio Oriente (Palestina, Giordania, Israele, Libano, Siria) realizzando interventi di aiuto umanitario e di sviluppo sostenibile a tutela della salute e dell’educazione.
Dal 2016 Hope è impegnata e attiva, oltre che all’estero, in un programma di emergenza nelle aree colpite dal terremoto nel Centro Italia.

Come è nata Hope e quale è stato il suo percorso?

Hope è nata dal desiderio del cuore di Elena Fazzini per gratitudine alla vita e non solo ad essa, per essere stata salvata da un errore diagnostico grazie a un ecografo. Un errore che avrebbe compromesso tutta la sua vita, per sempre. Tutto è iniziato da un ecografo … Voleva regalare questo importante macchinario elettromedicale a un ospedale bisognoso nel mondo e i medici che l’hanno curata le hanno indicato l’Italian Hospital of Nazareth, un ospedale che cura ebrei, musulmani e cristiani, una reale speranza di pace in una terra dilaniata da interminabili conflitti. Desiderava dare la concreta possibilità ad altre donne di poter prevenire e curarsi in tempo. Un ecografo è strategico nella vita di un ospedale. Permette di salvare tante vite, soprattutto di donne e bambini. Ma l’Italian Hospital non aveva bisogno solo di un ecografo ma di un intero reparto ospedaliero mancante. Così l’ecografo si è trasformato nella donazione del Reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva progettato, finanziato, costruito da Hope in soli 18 mesi. Ogni anno centinaia di mamme e bambini ricevono ora a Nazareth le cure necessarie, che prima gli erano negate. E dopo questo, l’aiuto a orfanotrofi, asili, ambulatori, centri di primo soccorso situati in un luogo difficile del mondo come il Medio Oriente, dove ci sono donne e uomini che costruiscono in silenzio una speranza di pace possibile. E che spesso sono dimenticati e non raggiunti dall’aiuto di nessuno.

Elena Fazzini fondatrice e General Manager di Hope

Cosa differenzia Hope da altre associazioni e onlus, quale è il suo sguardo nel portare avanti i progetti?

Hope utilizza modelli e processi operativi del settore profit e li applica alla realizzazione di programmi umanitari a sostegno di bambini e comunità in difficoltà.
Hope guarda la persona, il singolo nella sua complessità e interezza, cercando di rispondere ai bisogni concreti e specifici che via via si evidenziano in situazioni di emergenza e di richiesta di aiuto: dalle infrastrutture come la realizzazione di un nuovo reparto ospedaliero, la ricostruzione di una scuola o di un asilo, l’adeguamento normativo degli spazi degli orfanotrofi, ai programmi post trauma nelle situazioni di conflitto o catastrofe naturale.
Tutti i progetti sono altamente focalizzati, misurabili e mirano a una reale autonomia e sostenibilità dei beneficiari. Hope opera nei settori specifici della salute e dell’educazione utilizzando le competenze di professionisti altamente specializzati, italiani e locali.

Oltre alle cure mediche e alla garanzia di fornire una educazione a chi non vi ha accesso, date fondamentale importanza alla costruzione concreta del futuro dei bambini attraverso il sostegno psicologico, le attività di sport e avventura, la riscoperta della natura, la spinta alla creatività. Quali sono i valori che ponete alla base del vostro impegno umanitario?

Nello sviluppo dei suoi programmi umanitari Hope antepone il valore della persona, senza guardare alle distinzioni sociali e di credo religioso, va al cuore del problema, delle necessità, affrontandole attraverso una metodologia innovativa, dove sia i beneficiari che gli operatori appartengono alle 3 religioni monoteiste.
Hope identifica le pratiche di eccellenza dell’ambito relativo all’intervento di aiuto (ad esempio, ospedale, scuola, micro impresa che si distinguono per innovazione ed efficienza del loro operato nell’aiutare ed educare gli individui), facilitando processi di valorizzazione e rafforzamento delle capacità in loco.

Tommaso impegnato negli Hope Labs nelle scuole antisismiche ricostruite nelle Marche

Qual è la visione di Hope e il fulcro del suo operato?

Hope si occupa prevalentemente di bambini che si trovano in difficoltà in situazioni differenti (conflitto, catastrofe naturale, disagio sociale) cercando di rispondere alle loro necessità di aiuto; Hope interviene sempre su richiesta diretta di un ente locale e costruisce con esso la risposta al bisogno. Hope crede fermamente che i bambini, educati a una convivenza possibile in contesti multietnici e multireligiosi, salvaguardano le condizioni necessarie per un futuro migliore e di pace.

Operatori specializzati di Hope in azione con il personaggio Topus Ratin Mario, amico ispiratore di forza e sogni da realizzare

Progetti inediti e futuri?

Hope opera costantemente in Italia e Medio Oriente con programmi e impegni calendarizzati su base mensile. In Centro Italia sta continuando il recupero post trauma nelle scuole terremotate, utilizzando gli innovativi Hope Labs che hanno già permesso a tanti bambini di riacquistare serenità e di ritornare a frequentare la scuola senza paura, rafforzando le proprie competenze con il Team specializzato degli operatori di Hope che lavorano con 1.380 studenti.
In Medio Oriente Hope è in prima linea nell’emergenza sanitaria causata del conflitto siriano e continua il suo impegno, garantendo cure mediche gratuite all’Italian Hospital di Damasco.
Hope contribuisce inoltre ad assicurare ore gratuite di sport nei campi profughi in Giordania.
In Libano e in Siria, Hope si è assunta l’onere di sostenere le scuole di Aleppo, Damasco, Beirut, Qartaba che accolgono centinaia di bambini gratuitamente e che necessitano di tutto: dai banchi di scuola ai computer, dagli stipendi degli insegnanti ai libri per studiare, dai percorsi sportivi al supporto post trauma necessari per alleviare le sofferenze della povertà della perdita totale dovuta alla guerra.

Quale è il significato profondo del lavoro di Hope?

Hope non si arrende davanti alle grandi tragedie umanitarie e inizia sempre da una richiesta di aiuto che le viene fatta, direttamente. Non si volta dall’altra parte ma cerca di fare del suo meglio, guardando negli occhi le persone, i singoli e la loro storia.
Infatti occorre ricordare che ogni bambino in situazioni difficili ha la propria storia, che merita di essere ascoltata, aiutata, condivisa.
Ognuno può essere il testimone di in bene ricevuto e trasmetterlo ad altri.
Questo è il senso del lavoro di Hope, di dedicare le nostre energie e la nostra vita ai bambini in difficoltà.

 

Associazione HOPE Onlus

Via Spartaco, 10 – 20121 Milano

 segreteria@hopeonlus.org

www.hopeonlus.org

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